Ci sono indagati anche a Marsala e Mazara del Vallo per lo scandalo di coloro che hanno indebitamente approfittato dei benefici della Legge 104. L'inchiesta è partita da Agrigento, e per falso e traffa sono indagate oltre 250 persone.
Sono due i filoni d'inchiesta sui beneficiari della legge 104 in provincia di Agrigento. Coinvolte oltre 400 persone. Sono la gran parte docenti, un centinaio di medici ritenuti compiacenti, e dipendenti e funzionari di pubbliche amministrazioni. Complessivamente 252 hanno avuto notificato dai poliziotti della Digos, su delega della Procura di Agrigento, l'avviso di proroga delle indagini preliminari. Il secondo filone riguarda altri 150 nominativi di insegnati di scuola primaria.
L'inchiesta avviata dalla Procura di Agrigento ha messo in luce un collaudato sistema legato alle invalidità per ottenere benefici della Legge 104. Dopo gli oltre cento indagati della prima tranche (e che portò all'emissione di decine di misure cautelari per medici, professionisti, dirigenti Inps) c'è ora un altro filone che mira ad accertare eventuali abusi nell’assegnare status di malati a chi non possedeva il requisito e accertare se queste persone abbiano ottenuto illecitamente i benefici a scapito di altre persone avente i titoli. Per tutti l’accusa è - a vario titolo - di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici in concorso tra loro.
Ci sono anche indagati in provincia di Trapani, a Marsala e Mazara. I nomi: Giuseppe Candioto, nato a Campobello di Mazara il 9 Febbraio 1953, residente ad Agrigento; Antonino Umile, nato a Marsala il 28 Settembre 1951 e residente ad Agrigento; Vincenzo Lo Re, nato a Palermo il 20 Maggio 1956, e residente a Mazara del Vallo; Giovanni Cuccia, nato a Castelvetrano il 21 Maggio 1973 e residente a Marsala; Filippo Becchina, nato a Castelvetrano il 22 Novembre 1948 e residente a Sciacca; Valentina Bruno, nata a Mazara del Vallo il 31 Agosto 1974, e ivi residente. Per tutti, come per gli altri indagati, vale ovviamente la presunzione di innocenza.