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12/07/2016 06:20:00

Luglio Musicale, parla De Santis: "Così mi hanno boicottato. Ecco i buchi dell'Ente"

 "La misura è colma". Giovanni De Santis, direttore artistico e anima dell'Ente Luglio Musicale di Trapani, parla dopo le polemiche di questi mesi. Nel teatro all'aperto di Villa Margherita convoca amici e giornalisti per dire la sua dopo le dimissioni da consigliere delegato.  Tutto nasce ad Aprile dalla mancata ratifica da parte del Sindaco Vito Damiano (che dell'Ente Luglio è per statuto presidente) della sua nomina relativa a soprintendente e alle questioni relative alle passate gestioni finanziarie dell'Ente

"Dopo tanti anni di impegno avevamo realizzato un miracolo. Il Luglio al 30 Maggio 2014 era sulle soglie della liquidazione. E invece, a un centimetro dal traguardo, ci hanno fatto lo sgambetto, colpendoci profondamente nell'animo". De Santis sostiene di aver fatto luce "su anni di scritture contabili non ortodosse", decidendo di adottare una strategia impopolare: "Non abbiamo fatto mistificazione, ma abbiamo detto tutto con chiarezza, prendendoci anche colpe non nostre". Nel 2002 il Luglio spendeva mediamente 240.000 euro per ogni produzione operistica, nel 2014 e 2015, dai 110 ai 138 mila euro. "Lascio alla vostra immaginazione capire cosa c'è stato nella differenza. Su ogni opera 100.000 euro in più. Immaginate che bei soldini giravano e come venivano fatti girare...". Ancora:

"Noi abbiamo riportato un disavanzo di 287mila euro sul 2014 perché abbiamo dovuto registrare debiti che erano stati occultati nei precedenti esercizi per 167 mila euro, mentre quando mi sono insediato mi avevano detto che il Luglio aveva 137 mila euro di utile...Pensate coa significa, cominciare partendo da un presupposto e trovare tutt'altra situazione. E nel frattempo è venuto a mancare anche il contributo della Provincia Regionale di Trapani. Lavorando con criterio, siamo riusciti ad avere importanti contributi dal Ministero della Cultura, e in un anno e mezzo sono arrivati a Trapani per mezzo del Luglio più di 2 milioni di euro di contributi vari. Tutta farina del nostro sacco, dei dipendenti, di chi ha lavorato...".

De Santis si sarebbe aspettato, di fronte a questi numeri, un sostegno da parte del Comune di Trapani: "E invece - racconta - dal momento in cui hanno appurato che il Luglio Musicale era un attrattore di investimenti, che camminava sulle sue gambe...lì sono cominciate le rogne, e hanno messo in discussione tutto". La burocrazia comunale ha messo anche in discussione lo statuto dell'Ente, circa l'erogazione dei contributi del Comune. Senza contributi non si pagano i debiti, se non si pagano i debiti entro il 30 Settembre il Ministero revoca il contributo assegnato per il 2015.  "Ho biosgno di sapere quanto il Comune ci darà, adesso. Se no è un'operazione di sabotaggio scientifico. La verità è che vogliono liquidare il Luglio Musicale,  per cancellare alcune tracce documentali su situazioni poco chiare. Ma noi abbiamo 650 pagine di prove su quello che è avvenuto tra il 2011 e il 2014 che abbiamo già consegnato all'Autorità Giudiziaria". De Santis chiama in causa il consiglio comunale: "Se è davvero il massimo consesso civico ha il dovere di risolvere il problema, cominciando dalla presa d'atto dello statuto. Solo il consiglio comunale può salvare il Luglio. Non posso pensare che tutta Trapani sia ostaggio di tre burocrati".

In tutto ciò, De Santis non prende un centesimo da dieci mesi, ma ci sono, dice "dieci dipendenti, madri e padri di famiglia, che non prendono lo stipendio da cinque mesi". Così come, nonostante la dotazione finanziaria, gli orchestrali non son pagati per tempo: "Ma è mai possibile che il Comune di Trapani che ha un teatro di tradizione invidiato in tutta Italia non riesca a fare programmazione pluriennale? Il Comune dà contributi da 68 anni, e si tira indietro nel momento in cui c'è il riconoscimento internazionale per l'Ente Luglio. La città si deve ribellare". 

Altro dossier quello su Palazzo Lucatelli:

"Quando mi sono insediato stavano ritirando i soldi per il teatro, e tra le altre cose abbiamo scoperto che già nel 2006 il progetto era stato bocciato dalla Soprintendenza di Trapani. E si faceva finta di nulla...A me si contesta una parcella di 40.000 euro all'ingegnere Nola, e invece nessuno dice che su quel progetto che è stato bocciato il Comune ha speso 200.000 euro di parcelle...".

Il progetto teatro, spiega De Santis, è stato un pretesto per vendere il palazzo Lucatelli al Luglio Musicale perché il Luglio aveva un finanziamento a destinazione vincolata. E quindi ha venduto il palazzo al Comune per 720.000 euro, che poi li ha rigirati al Luglio per pagare i debiti... "E' una frode alla legge. Il Luglio Musicale ha perso un contributo, il Comune di Trapani ha perso un palazzo...Chi avrebbe dovuto rispondere del danno erariale si è salvato grazie a questa operazione. E' bene che la città lo sappia". L'Ente aveva sofferenze con le banche, i fornitori, l'Enpals. "E cosa hanno fatto gli amministratori dell'epoca? Hanno prelevato soldi per fare fronte a spese correnti". In soldoni: il Luglio era dissestato, e lo si aiutava....con i soldi del Luglio stesso. Circa il teatro, De Santis ha fatto rifare il progetto: "Con pochi soldi lo abbiamo corretto e reso subito canterabile, ma dal Comune hanno fatto problemi..."

De Santis parla anche di tutte le minacce ricevute. "Confido sempre sulla giustizia - dice - ma si pone un problema importante sul quando. Se la Procura si attiva tra dieci mesi, va tutto in prescrizione. Invoco un intervento rapido della Procura, è tutto scritto. Io ho la coscienza a posto, ho anche insediato un organismo di vigilanza anticorruzione per avere la serenità necessaria".