14,30 - Così si esprime il Sindaco dopo avere appreso che il piccolo Andrea non ce l’ha fatta.
“Sono davvero addolorato per la morte di Andrea. Le parole in questi terribili momenti servono a poco. Ho avuto modo però di percepire che ogni abitante, ogni persona della nostra città ha “tifato” per Andrea. Ed è per questo che a nome della città, della giunta, e mio personale voglio esprimere il cordoglio e la vicinanza alla famiglia Mistretta”.
12,40 - Andrea Mistretta è morto. Il cuore del bambino ha cessato di battere questa mattina. Termina così un'agonia straziante, che ha lasciato sgomenta un'intera città. Andrea era in coma da sabato sera, quando era stato ricoverato in fin di vita alla Clinica Villa Sofia di Palermo per un grave trauma cerebrale, un'emorraggia. Nel pomeriggio, giocando, aveva infatti sbattuto la testa. Nonostante mostrasse già i segni dell'emorragia cerebrale, con vomito e sonnolenza, i genitori hanno raccontato alla nostra redazione che il pediatra li aveva rimandanti a casa. Ulteriore tempo si è perso poi al Pronto Soccorso di Marsala, dove non era neanche in funzione l'elisoccorso per il trasporto d'urgenza a Palermo. Sulla vicenda, come potete leggere in basso, è intervenuto, tra gli altri,anche il senatore Vincenzo Maurizio Santangelo. E sicuramente non mancheranno le polemiche. Adesso però è il tempo del dolore, per un'intera comunità che si era stretta intorno ai genitori in questi giorni drammatici.
Sono stati in tantissimi ieri sera a partecipare alla veglia di preghiera per Andrea Mistretta. A presiedere il momento di preghiera comunitaria foraniale è stato padre Giuseppe Ponte, arciprete, della Città.
In chiesa a pregare tantissimi giovani, moltissimi genitori con i visi bagnati dalle lacrime. Nel tempio, anche, alcuni familiari del piccolo Andrea commossi per l’affetto dimostrato dai marsalesi.
All’ingresso, sul sagrato della Chiesa Madre sono stati presenti alcuni giovani extracomunitari con i loro variopinti cartelloni. Quello che colpisce di più è senza dubbio quello di un giovane sedicenne di colore. “Forza campione, ti aspettiamo per giocare a pallone” c’è scritto. Significativo anche quello che recita “Cristiani e Musulmani assieme in pace”.
11,00 - Il senatore del Movimento 5 Stelle Vincenzo Maurizio Santangelo, dopo il caso del piccolo Andrea Mistretta ha fatto sapere di aver depositato una interrogazione parlamentare al Ministro della Salute Lorenzin, per "accendere un faro" su quanto sta avvenendo presso la struttura ospedaliera di Marsala e in particolare al pronto soccorso dell'Ospedale "Paolo Borsellino"negli ultimi mesi.
Per il portavoce del M5S, nel caso del piccolo Andrea, "sicuramente bisognava avere più attenzione sin dal primo momento e non si doveva aspettare ore prima di portalo al pronto soccorso, trattandosi appunto di un bambino, dopo l'urto violento della testa per terra. In generale, è assurdo dover stare a raccontare di ritardi e di disservizi all'Ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala, come da più cittadini segnalato. Ricordiamoci il caso della scorsa estate 2015, mi riferisco al decesso di Nicolò Giacalone avvenuto sempre al "Paolo Borsellino" di Marsala, intorno alle 19,30 del 10 agosto 2015, avvenuto dopo un'attesa di dieci ore al pronto soccorso. I casi adesso non si contano più e il malumore della cittadinanza marsalese e di altre comunità vicine è sempre più elevato a causa delle snervanti attese. Le lunghe code suscitano, indignazione e lamentele sia da chi deve essere curato e sia dai familiari accompagnatori. Un'altro aspetto fondamentale sarebbe garantire il servizio immediato dell'elisoccorso, cosa che non è avvenuta sabato scorso per trasferire d'urgenza a Palermo il piccolo Andrea Mistretta".
Santangelo ha concluso dicendo , "mi aspetto che il Ministro Lorenzin si attivi per intraprendere iniziative di competenza, al fine di rassicurare la cittadinanza marsalese, affinché vengano garantiti i protocolli sanitarie i servizi essenziali previsti nell'unità di pronto soccorso del "Paolo Borsellino" di Marsala e per evitare ulteriori casi di malasanità non solo a Marsala ma anche in altri ospedali italiani."
6,30 - Centinaia di persone hanno partecipato ieri sera nella Chiesa Madre di Marsala alla veglia di preghiera per il piccolo Andrea Mistretta, il bambino marsalese di tre anni che si trova in stato di “morte cerebrale” all’ospedale Villa Sofia di Palermo dopo il forte trauma cranico che ha subito sabato scorso.
Una città raccolta per pregare per Andrea e per i genitori, Manuela e Fabrizio, che stanno vivendo giorni di strazio. Ieri anche la comunità musulmana di Marsala si è raccolta in preghiera per Andrea. "Preghiamo per Andrea - ha detto l'arciprete di Marsala, Padre Giuseppe Ponte - perché è figlio di tutti noi, e preghiamo anche per tutti i bambini che in queste ore si trovano in uno stato di sofferenza".
Il bimbo si trova nel reparto di neuro rianimazione del Villa Sofia, in stato di “morte cerebrale”. Continuano ad essere effettuati gli esami di rito, soprattutto l'encefalogramma, che lunedì ha rilevato una minima attività cerebrale, anche se le speranze sono davvero esigue.
A Marsala intanto continuano le polemiche sui soccorsi, su come è stato gestito il caso.
Andrea sabato pomeriggio ha battuto violentemente la testa. Poco dopo sono cominciati i primi malori, un forte mal di testa, era vigile ma cominciava ad aver sonno. Poi il bambino ha cominciato a vomitare. Da qui la corsa dei genitori dal pediatra. “Quando il pediatra lo ha visitato, dopo dieci minuti di attesa intorno alle 19, ha detto che non aveva nulla e ci ha tranquillizzati: solo nell'1% dei casi, ci ha detto, era possibile un'emorragia cerebrale - hanno raccontato i genitori. Abbiamo osservato che il bambino aveva vomitato quattro volte. Ci ha detto: fatelo dormire, ci aggiorniamo. E invece quando siamo arrivati a casa il bambino stava ancora male”.
Dopo qualche ora in serata, il bambino si è svegliato improvvisamente con le convulsioni. Così è stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Marsala dove è cominciata un’attesa interminabile. “Non solo abbiamo perso più di 40 minuti di tempo, ma ci hanno detto che l'elisoccorso non funzionava perchè era "in fermo". E nostro figlio è stato portato in condizioni già disperate all'ospedale Villa Sofia di Palermo, con l'ambulanza, con un'infermiera che gli teneva sollevata la testa”. Una volta partiti in ambulanza l’ennesimo intoppo. Il mezzo è dovuto tornare indietro perchè non c’erano le sacche per l’urina.
All'ospedale di Palermo il bimbo è stato sottoposto ad intervento chirurgico per combattere l'emorragia cerebrale, con i medici che hanno dichiarato, al termine dell'operazione, la “morte cerebrale”.
Una serie di eventi che ha fatto arrabbiare in molti in città, su come è stata gestita, e dal pediatra e dall’ospedale di Marsala, l’emergenza. Quello che poteva essere un normale trauma cranico si è trasformato in qualcosa di più.
I pediatri, in caso di trauma cranico, consigliano di osservare bene la reazione del bimbo dopo il trauma. Osservare se ci sono alterazioni dello stato di coscienza o comportamenti insoliti. E’ un segnale d’allarme la perdita di coscienza per diversi secondi o minuti. Bisogna vedere come si presenta il bambino dopo uno, due ore. Bisogna stare attenti quando il bimbo è stranamente sonnolento e non apre gli occhi spontaneamente, se non obbedisce a comandi semplici, se appare confuso e disorientato, o ha delle instabilità emotive. Può essere il vomito uno dei campanelli d’allarme. Se il bambino vomita subito dopo il colpo potrebbe essere legato semplicemente allo spavento. Se però il bambino presenta nausea e vomito a distanza di 1-2 ore dal trauma allora bisogna elevare il grado di allerta. Non è detto che i bambini non debbano dormire dopo aver battuto la testa, ma se presentano dei sintomi preoccupanti sarebbe bene tenerli svegli e portarli al pronto soccorso per una Tac.