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25/02/2016 06:30:00

D'Angelo, ex lavoratore Gruppo 6 GDO:"L'azienda franava e ci dicevano di non preoccuparci"

Alessandro D’Angelo, ex lavoratore del Gruppo 6GDO di Castelvetrano, il colosso della grande distribuzione in provincia di Trapani con sede a Castelvetrano che apparteneva a Giuseppe Grigoli, poi condannato per mafia in quanto ritenuto socio, più che prestanome, di Matteo Messina Denaro. Scattano i meccanismi del sequestro e poi della confisca, viene sequestrato questo colosso immenso che comprende non solo la centrale di distribuzione ma anche tanti supermercati e delle società collegate che facevano parte del gruppo. Il sequestro è del dicembre 2007, da allora su questa vicenda sono intervenuti, politici nazionali, sottosegretari, ministri, sindaci, ci sono state marce, picchetti e sit-in, ma fatto sta che la sintesi di questa vicenda è amara perchè, passando dalle mani del mafioso a quelle dello Stato il Gruppo 6 GDO è andato incontro ad uno smembramento e parzialmente alla chiusura di molte attività e, infatti, oggi, molti degli ex dipendenti come lei sono senza lavoro. E’ cosi D’Angelo?

Come no, io sono senza lavoro dal luglio del 2014, quando l'azienda è stata dichiarata fallita. In realtà ero già senza lavoro da un anno prima, in quanto ero già in cassa integrazione perchè l’azienda non produceva più utili ed eravamo già pronti a questa fine. Ci sono ancora 78 dipendenti che  sono in attesa di una collocazione perchè l’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati si è data questo obiettivo di ricollocare tutte le persone, ma ricollocarle in virtù della qualifica che si svolgeva all’interno del Gruppo 6 è molto difficile.

Alessandro D’Angelo, ci racconta cos’era il Gruppo 6 GDO prima che avvenisse il sequestro?

Io ho lavorato in questa azienda per otto anni, di cui sei anni e mezzo in amministrazione giudiziaria e un anno e mezzo con il signor Grigoli. Era una realtà unica in Sicilia...

Come viene assunto, fa forse parte di una famiglia mafiosa…? Quante volte gli avranno chiesto questa cosa?

Mi è stata detta tante volte questa cosa. Una delle cose che ha dato tanto fastidio a me e a tanti miei colleghi è che si faceva proprio questo esempio: chi era stato assunto da Grigoli era mafioso, chi dall’amministrazione giudiziaria era persona per bene. Io posso dire che Grigoli assumeva non perchè arrivavano pizzini ma perchè arrivavano curriculum con competenze specifiche. Io per esempio mi occupavo di contratti. Se andate a vedere qual è l’organico del Gruppo 6, sono persone onestissime, nessuno è stato coinvolto in nessuna inchiesta e ognuno veniva assunto per le proprie competenze.

Stiamo parlando della parte apicale, della parte manageriale. A grandi linee lei quanto movimentava con il suo lavoro?

Io a grandi linee tra contratti, affitti attivi e passivi movimentavo circa trenta milioni di euro.

Le tremava mai la mano?

No assolutamente, era bellissimo, perchè facevo un lavoro fantastico; quando andavo ai meeting mi dicevano, ma tu sei uno dei più fortunati d’Italia, perchè gestire i contratti della grande distribuzione organizzata e gestire i contratti di affitti dei punti vendita è uno dei lavori più importanti del comparto della grande distribuzione.

Lei cosa faceva esattamente?

Io ero il tramite della centrale Despar a Bologna, dove andavo spesso, e Castelvetrano. I contratti con i grandi marchi non li facevamo noi. Io applicavo il contratto che veniva stipulato a Bologna e da questi si dovevano studiare la scontistica, budget, premi di fine anno, margini, ricavi promozionali e alla fine il programma di acquisto e di vendita dei prodotti si facevano in virtù di questi contratti.

Nel 2007 la 6GDO per cui lavorava era la Srl più grande in Sicilia.

Esatto, era la Srl più grande in Sicilia con 14 milioni e 500 mila euro di capitale sociale interamente versato. Una cosa che mi preme sottolineare è che la Gruppo 6, a prescindere da chi fosse al comando, perchè alla fine eravamo noi che lavoravamo là dentro, era la piattaforma distributiva che per redditività al metro quadrato esprimeva più fatturato.

Quanti supermercati avevate?

Nel 2007, tra Trapani, Agrigento e Palermo avevamo 54 supermercati, più una trentina di affiliati. Mi permetto di dire che la competenza e la professionalità di questa azienda era riconosciuta in tutta Italia. Da noi venivano persone da Bologna, da Milano, da Arezzo, per vedere il nostro metodo di lavoro.

Ma veniva anche la Finanza?

Ma certo, eccome se veniva. Devo dire che l’ho vista solo nel periodo in cui non era in amministrazione giudiziaria, dal famoso 20 dicembre 2007 non ho visto più nessuno e la cosa che mi dispiace è questa.

Tra l’altro, aveva una stanza nei vostri locali?

Sì, c’era una stanza destinata a questi controlli come anche dell’Ispettorato del lavoro. Anche perché i controlli duravano giorni. 

Com’è che il Gruppo 6 GDO che funzionava benissimo, una volta arrivato l’amministratore giudiziario inizia a franare? Se era così solido non doveva andare bene comunque…

Innanzitutto, fare gli imprenditori non si fa dall’oggi al domani. Così come gestire i contratti non si fa impovvisando. Io mi reputo bravo nella gestione perchè ho avuto un maestro che è stato vent’anni nel Gruppo 6 che mi ha insegnato a farlo, mi ha passato i contratti e il modo come si facevano, così come tutti i colleghi buyer. Quando uno vuole fare l’imprenditore si alza la mattina alle 6 e finisce alla 10 di sera. Qui gli amministratori non si vedevano quasi mai. C’era il dottor Nicola Ribolla che era il capo degli amministratori che veniva il martedì, gli altri si alternavano. C’era un coadiutore giudiziario, una figura intermedia che si interfacciava tra noi dipendenti e l’amministrazione, e questo sta a dimostrare quando non c’è un vero controllo. I primi due anni l'azienda ha continuato a lavorare, poi sono cambiati i direttori commerciali, sono cambiati i buyer, sono cambiate tante cose, ed è iniziato il declino inesorabile, e noi dipendenti abbiamo cercato di fare delle riunioni ma non c’è stato nulla da fare.

Voi avete lanciato dei segnali, la risposta qual era?

Abbiamo avuto detto: "non preoccupatevi, voi fate i dipendenti". L’arroganza di queste persone non ha eguali.

Il Gruppo 6 GDO era guidato da Nicola Ribolla, commercialista che era nelle grazie dei tribunali, perchè aveva in cura anche le società di Nicastri, i cantieri navali a Termini Imerese e tante altre aziende, così non aveva nemmeno il tempo di seguire l’impresa.

Non potrò mai dimenticare una conferenza cui partecipò Sonia Alfano, allora eurodeputato, che disse: “Ho controllato gli incarichi di Ribolla, ha più incarichi lui che Mastrapasqua dell’Inps....”.

1 - CONTINUA 



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