Nel palazzo del consiglio regionale della Toscana, gli avvocati Baldassare Lauria e Pardo Cellini hanno presentato la Fondazione Giuseppe Gulotta, ente che, con un proprio staff di avvocati ed esperti, offrirà alle persone ingiustamente condannate la possibilità di avviare la procedura di revisione. L’evento è stato patrocinato dalla presidenza del consiglio della Toscana, presente il presidente on. Giani Eugenio, il magistrato Alfonso Sabella, che assieme al giornalista Nicola Biondo e al Professore Eraldo Stefani, comporra il comitato scientifico della fondazione.
Il dibattito ha focalizzato le dinamiche dell’errore giudiziario e l’esigenza di un’opera di sensibilizzazione della coscienza civile per la codificazione del reato di tortura e l’abolizione dell’ergastolo ostativo. Commovente l’intervento di Giuseppe Gulotta, vittima della più grave falsificazione processuale del dopo guerra, che ha ripercorso il dramma vissuto, in aula erano presenti i figli e le nipoti di Giovanni Mandalà, assolto in revisione dopo 16 anni e la morte in carcere.
La Fondazione avrà la sua sede a Firenze, e sarà presieduta proprio da Giuseppe Gulotta, che dedicherà parte del risarcimento al finanziamento della stessa.
Proprio nel mese di novembre scorso si è concluso l’iter giudiziario della causa per il risarcimento dei danni, esposti dagli avvocati in euro 59 milioni, per i 22 anni di carcere patiti dal Gulotta. Nei prossimi giorni è attesa la decisione della Corte di appello di Reggio Calabria.
Ma gli avvocati Lauria e Cellini hanno già pronta un ulteriore richiesta di risarcimento contro l’Arma dei carabinieri, che nelle fasi immediatamente successive all’eccidio di Alkamar realizzarono la frode processuale.