Alla diletta Chiesa di Mazara del Vallo e a quanti hanno a cuore la verità. Desidero far sentire la mia voce in questa vigilia della Natività del Signore, dopo lunghi giorni di silenzio, sovrastato da tante parole che, nella piazza mediatica, hanno detto di me ogni sorta di male, a seguito dell’avviso di garanzia emesso dalla Procura di Marsala. Un effetto non previsto di questa procedura, come suole accadere in evenienze come questa, è stato quello di una condanna inappellabile diffusa ai quattro angoli del Paese, alla quale peraltro ha fatto da contrappeso la vicinanza affettuosa e orante di tante persone amiche. Sicuramente la nona beatitudine è parola del Signore che produce il suo effetto pacificante, ma nell’immediato è crocifiggente. Accetto la volontà di Dio in spirito di obbedienza e spero che questo giovi al bene di questa Chiesa, affinché vengano sanate le profonde lacerazioni da cui è afflitta da tempo. Circa gli addebiti sui quali sono stato chiamato a rispondere, fornirò nel più breve tempo possibile nelle sedi competenti idonee precisazioni e adeguata documentazione per provare la infondatezza delle contestazioni, forte della testimonianza della mia coscienza, che non posso giocarmi a cuor leggero, sapendo che al Giudice supremo non può essere nascosta la verità del nostro operare.
La lettera di auguri del Vescovo.
Certamente a nessuno posso chiedere di credermi sulla parola. Tuttavia, chi conosce i criteri a cui ho ispirato il mio operato in questi otto anni di ministero episcopale e le decisioni assunte in ambiti delicati e decisivi della vita della nostra Chiesa può dare una risposta esauriente e rassicurante agli interrogativi suscitati dalla incresciosa vicenda. In questo momento, sorretto dalla grazia di Dio, ho recuperato la mia serenità e confido che le verifiche necessarie e giuste effettuate nelle diverse istanze dissiperanno ogni ombra sui miei comportamenti. Spero che mi sia dato di trascorrere il Natale del Signore da buon cristiano nella serenità e nella pace che questa festa dona a credenti e non credenti. Mi raccomando al ricordo orante di tutti con l’augurio che ciascuno possa gustare la gioia del mistero dell’Incarnazione nella pace serena delle famiglie e nella contemplazione adorante della divina liturgia. Con affetto, buon Natale e sereno anno nuovo.
Domenico Mogavero, Vescovo