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06/11/2015 06:30:00

Il treno in Sicilia, ritardi, disagi e disservizi. Ma è possibile cambiare? E a Marsala?

“Il Treno in Sicilia”, è il tema che dovremmo far svolgere a chi il trasporto ferroviario nella Regione più grande d’Italia dovrebbe garantirlo: Trenitalia in testa ma anche i rappresentanti politici della Regione e del Governo Nazionale, visto che il nodo trasporti, è una delle tante questioni mai risolte dell’isola. Solo così potremmo avere una risposta immediata sul suo stato di salute. Vorremmo sapere cosa ne pensano realmente, e senza filtro, Renzi, Crocetta e i vertici dell’azienda ferroviaria; perchè se da un lato è l’impresa che dovrebbe sviluppare la rete e mantenere un servizio ferroviario efficiente e moderno, dall’altro sono i responsabili della politica locale e nazionale che hanno il compito di promuoverlo, e sul quale hanno il dovere di vigilare. I cittadini di questa Regione non osano nemmeno pensare a treni superveloci che collegano città come Roma e Milano in poco più di tre ore e mezza. Non sono nati per questa terra. Pensare o solo sognare, ad esempio, un treno che da Trapani o Marsala ci porti a Catania in 4/5 ore appare impossibile (al momento è il tempo che più o meno si impiega da Marsala a Palermo), considerando lo stato delle linee ferrate siciliane e la natura del territorio.

La conferma arriva dalla situazione critica che si è venuta a creare nelle settimane scorse, quando per superare il blocco causato dalla frana sulla A19 che ha diviso in due la Sicilia si è cercato di correre ai ripari con una buona idea; un collegamento “veloce” Catania - Palermo, purtroppo svanito nel giro di poche ore. I tempi di durata annunciati: due ore e tre quarti, buoni, considerando il tempo impiegato in macchina, si sono ampiamente allungati a causa delle condizioni atmosferiche; con il caldo, siamo l’unico posto al mondo dove i binari si dilatano. Altro motivo del ritardo? A Caltanissetta bisogna scendere e proseguire in pullman. La speranza fa sapere Trenitalia è di ripristinare la normalità entro un mese. Ecco, la “normalità” è quella che non ha mai avuto il trasporto ferroviario regionale, per tanti motivi. Se così non fosse non si spiegherebbe la presenza su tutto il territorio regionale di Comitati di Pendolari che ogni giorno lamentano continui disservizi, e chiedono continui solleciti alle autorità competenti. La settimana scorsa nel corso di un incontro in Prefettura a Trapani, i rappresentanti del gruppo “Pendolari in Movimento” hanno portato a conoscenza del direttore regionale Sicilia di Trenitalia, Ing. Mancarella, e del responsabile della tratta Sud di RFI (Rete Ferrovie Italiane), Ing. Esposito, di tutti i problemi che negli ultimi tempi hanno afflitto la circolazione ferroviaria sulla tratta Castelvetrano-Trapani. In particolare, sono stati evidenziati continui ritardi; soppressione di treni; mancanza di informazioni adeguate e tempestive in caso di imprevisti; assoluta carenza del servizio sostitutivo di autobus in caso di soppressione dei treni.

Tali problemi - comunicano i pendolari - si sono intensificati, in particolare, dall’estate del 2015 in seguito all’interruzione, per lavori di adeguamento, della tratta ferroviaria tra Palermo e Trapani, con il conseguente allontanamento dalla provincia di Trapani dei treni più moderni, come il “Minuetto” per la mancanza di officine specializzate, lasciando quindi treni obsoleti e soggetti più frequentemente a guasti”. I viaggiatori di questa tratta ferroviaria sono dipendenti pubblici e privati, docenti e studenti che subiscono notevoli danni dal continuo ripetersi dei ritardi. Per non parlare dell’esasperazione dei cittadini delle città attraversate, costretti a volte a rimanere dai 20 ai 40 minuti fermi dietro al passaggio a livello. I rappresentanti di Trenitalia e RFI hanno riconosciuto l’assoluta urgenza dei problemi messi sul tavolo, spiegando le problematiche tecniche sorte negli ultimi mesi e le iniziative poste in essere.

Alla riunione in Prefettura, ha partecipato anche l’ing. Gaspare Barraco, fondatore nel 1996 del Comitato Pendolari della tratta Castelvetrano-Trapani, il quale ha chiesto di far adottare il sistema di sicurezza SCMT al posto del mediocre SSC che porta spesso al blocco ( immotivato) dei treni in uno dei 400 punti informativi. L’SSC e l’ SCMT servono per bloccare il treno nel caso in cui il macchinista non rispetta la segnaletica ferroviaria. Nel caso si continui con il sistema SSC ha chiesto di ridurre i punti informativi a 200. E per risolvere il problema passaggi a livello chiusi per un massimo di 5 minuti, Barraco ha suggerito di spostare gli incroci tra i treni realizzando un piccolo tratto a doppio binario in aperta campagna e non nei centri città. A queste sollecitazioni, gli ingegneri Esposito e Mancarella hanno risposto assicurando che entro la fine di novembre 2015 verranno ultimati i lavori per la corretta taratura del sistema di sicurezza SSC (responsabile dei falsi messaggi d’allarme che originano la frenatura automatica dei treni); entro la fine del I trimestre 2016 verranno ultimati i lavori per la sostituzione dei cavi di trasmissione e per la sistemazione dei quadri di manovra (necessari per evitare il non corretto funzionamento dei passaggi a livello); nel mese di settembre 2016 verrà riaperta la tratta Palermo-Trapani e verranno quindi riportati i treni più moderni ed efficienti; entro l’inizio del nuovo anno verranno implementati nuovi e più moderni sistemi per la comunicazione ai passeggeri,  e si provvederà ad una migliore formazione del personale di terra e viaggiante, finalizzato sempre a garantire agli utenti la più completa e tempestiva informazione.

Soluzioni e miglioramenti che saranno verificate nei prossimi mesi e che prevedono delle tappe intermedie in cui i pendolari vorranno nuovamente incontrare i vertici delle Ferrovie in Sicilia. E se in provincia di Trapani e in generale nella Sicilia occidentale la situazione è critica, non è da meno come abbiamo visto la zona orientale dell’isola. A Messina il locale comitato pendolari segnala l’allagamento del sottopassaggio della stazione centrale di Messina, senza che nessuno da sabato scorso sia intervenuto. Oltre al problema del sottopasso il comitato messinese segnala continui disagi e disservizi e in modo particolare i ritardi, quelli dei treni del mattino nella fascia oraria compresa tra la 06.00 e le 09.00, ritardi cronici che sembrano far parte integrante dell’offerta commerciale di Trenitalia e che, fa sapere il comitato, è a carico della Regione Siciliana da gennaio 2015 con una spesa 111,5 milioni di euro per un contratto di trasporto ferroviario. Quali garanzie e opportunità miglioreranno le condizioni e le aspettative dei siciliani, vista la spesa milionaria e la gestione diretta della Regione, al momento non è dato saperlo. Chi prende il treno quotidianamente può solo sperare nel ripristino di una situazione di “relativa normalità”. Sviluppare la rete ferroviaria siciliana comporterebbe un sicuro sviluppo economico ma anche culturale della Sicilia. Ma è possibile cambiare rotta? Chissà se questo se lo chiederanno nel tema “Il Treno in Sicilia”.
 



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