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24/07/2015 06:20:00

Migranti, ecco come cambia il sistema dell'accoglienza. Il Cie di Milo diventa hotspot

11,20 - Il Prefetto Falco ringrazia i volontari "affidabilissimi e organizzati", che, con grande professionalità stanno contribuendo a gestire l'emergenza in questo lungo periodo. Il Prefetto ha incontrato il Ministro dell'Interno Alfano anche per parlare delle commissioni di asilo.

11,15 - Attualmente ci sono nel territorio della provincia di Trapani ospitate 2319 persone. "Quest'anno abbiamo superato come numero di sbarchi i dati dell'anno scorso - dice Falco - e non so se c'è consapevolezza che con questi numeri non possiamo resistere". Avverte il Prefetto Falco la "solitudine" lamentata da alcuni suoi colleghi? "Grazie al mondo del volontariato posso dire di no, tuttavia devo anche dire che la Regione Siciliana non fa nulla, e anzi ora interviene per definire gli standard piuttosto dei centri, mentre io, da Prefetto, lavoro in un contesto di piena emergenza, beh...questo lo trovo intempestivo". Per quanto riguarda la chiusura da parte dei Nas di un centro di accoglienza a Partanna, anche lì il Prefetto parla di solitudine: "Non voglio fare polemica, ma i Nas e la Procura di Sciacca potevano coordinarsi con la Prefettura, e ciò ha creato ulteriori disagi a noi, perchè ieri io, oltre ad uno sbarco di 300 persone, ho dovuto spostare anche 100 pesone da quel centro di Partanna, in base a parametri che per l'Asp di Trapani andavano bene, e per i Nas no. Quando parlo di solitudine, ecco, mi riferisco a questo". 

11,00 - Conferenza stampa del Prefetto di Trapani Leopoldo Falco sulle emergenze nel territorio. Si comincia sempre dal tema più caldo, l'immigrazione. Il Cie di Trapani Milo finisce la sua missione, e al suo posto riapre un "hotspot", un centro di accoglienza di primo intervento. "Renzi ha detto - spiega il Prefetto Falco - che se l'Europa non ci aiuta, faremo da soli. E diciamo che la creazione degli hotspot serve proprio per gestire le emergenze, da un lato, e di permettere i foto segnalamenti, dato che l'Europa sostiene che molti soggetti che arrivano in Italia si allontanano senza consentire l'identificazione". Ieri sono arrivate 340 persone, domani 102. L'emergenza è continua, le navi arrivano tutte in Sicilia e la Sicilia è satura, da qui nasce l'idea di queste strutture di primissima accoglienza, che evitano i problemi logistici della distribuzione immediata delle persone nel territorio ("Uno dei problemi maggiori - dice Falco - è ad esempio quello della difficoltà di trovare autobus"). Una di queste sedi è l'ex Cie, poi ci sono Lampedusa, Porto Empedocle, Pozzallo, Augusta. Si affiancherà a queste sedi anche Taranto. Trapani, tra l'altro, è il quarto porto di sbarco in Italia. Nell'ex Cie i migranti saranno chiusi per 24 ore, poi da quel momento chi vorrà si potrà allontanare. Ciò in attesa che cambi la disciplina, soprattutto in merito al foto-segnalamento. L'hotspot dovrebbe essere operativo dal 1° Agosto. La gestione e il contratto saranno sempre gli stessi, senza gara e senza affidamento nuovo. 

07,00 -   Massima fiducia nei prefetti che stanno gestendo con efficacia il fenomeno complicato dell'immigrazione, ma chi non ce la fa, chi non regge l'urto se ne vada o sarà rimosso: il ministro dell'Interno Angelino Alfano interviene a muso duro dopo lo sfogo del sindacato Sinpref e delle parole sulla «solitudine» dei prefetti del capo del Dipartimento immigrazione del Viminale Mario Morcone.
Ed è scontro, con gli stessi prefetti che replicano: «nessuno di noi si tira indietro». «Abbiamo fiducia nei prefetti» che «hanno dato una prova di straordinaria efficienza negli ultimi 16-18 mesi nella gestione del fenomeno dell'immigrazione», ha premesso Alfano. Per poi aggiungere che «se singolarmente c'è qualcuno che si spaventa di fronte alle polemiche, che non ha le spalle larghe per reggere l'urto di questa difficoltà, non ha l'abilità per organizzare in modo manageriale il sistema dell'accoglienza, lo dica chiaramente, faccia un passo indietro oppure ce ne accorgiamo noi e lo sostituiamo».
«È chiaro - ha aggiunto poi il ministro - che tutto sarebbe stato più semplice se alcuni governatori avessero avuto il buon senso di dare una mano». Alfano è tornato sul tema nel pomeriggio, ammonendo che «anche in Italia dovrebbe valere lo stesso principio di un'equa distribuzione dei migranti sul territorio» che chiediamo all'Europa.
E ha fatto un esplicito riferimento: «quando Zaia, che rispetto, dice che in Veneto ci sono centinaia di migliaia di immigrati, se questi lavorano e contribuiscono al Pil non si possono mettere sul conto degli sbarchi. Il Veneto accoglie solo il 4% di chi arriva». Ma il presidente del Sinpref, principale sindacato dei prefetti, Claudio Palomba, non ci sta: «In questi mesi nessuno di noi si è tirato indietro nonostante le difficoltà», dice all'ANSA.
E aggiunge: «non condivido quanto affermato dal ministro. È l'amministrazione che dovrebbe capire se ci sono zone difettose». Palomba ieri aveva chiesto un incontro ad Alfano - richiesta alla quale oggi si associa anche un altro sindacato, l'Associazione Prefettizi - ma su questo fronte al momento non ci sono ancora novità.
«Se il governo può dire di aver affrontato il fenomeno - insiste Palomba - è grazie allo sforzo del personale di tutte le prefetture, che sta comunque affrontando l'emergenza con strumenti ordinari». Il sistema dell'accoglienza «ha tenuto proprio grazie alle prefetture». La temperatura è alta anche tra Alfano e la Lega, che ieri ha attaccato i prefetti: «Hanno subito un attacco volgare e violento da parte di Matteo Salvini e della Lega, quindi io sono dalla parte dei prefetti e mi rendo conto che essere insultati non è una cosa bella», ha detto oggi Alfano.
Pronta la replica del segretario della Lega Nord, che prima twitta: «Se un incapace del genere mi insulta, per me è una medaglia! Che dite?» e poi torna a infierire sui prefetti: «Il prefetto di Roma Gabrielli non è adeguato, non è all'altezza. Ma ce ne sono tanti come lui. Facciamo prima a chiudere tutte le prefetture. È pieno di prefetti che dovrebbero cambiare mestiere». Il clima è incandescente, ma Alfano riesce a scherzarci su: «Mi sta capitando di fare il ministro dell'Interno nell'epoca del terrorismo dell'Isis e del più grande flusso migratorio della storia repubblicana e posso dire che non è una vita facile» dice commentando il lapsus di una giornalista che lo ha definito «ministro dell'inferno».

NUOVO NAUFRAGIO. Alcune decine di migranti - una quarantina secondo le testimonianze dei superstiti - sarebbero annegati in seguito al naufragio di un gommone avvenuto ieri mattina davanti alle coste libiche. Lo hanno riferito alcuni dei sopravvissuti sbarcati nel pomeriggio ad Augusta dalla nave militare tedesca Holstein che ha soccorso complessivamente 283 profughi.
I superstiti del naufragio, un'ottantina, sono stati raccolti da una nave mercantile prima di essere affidati alla nave militare tedesca Holstein, che ha soccorso diverse imbarcazioni nel canale di Sicilia. Agli operatori dell'organizzazione umanitaria Save the children hanno raccontato che erano circa 120 su un gommone fatiscente partito dalla Libia che a un certo punto avrebbe cominciato a imbarcare acqua. Una quarantina di migranti, tra i quali donne e bambini, sarebbero annegati dopo essere finiti in mare. Le testimonianze dei sopravvissuti vengono ritenute attendibili dall'organizzazione umanitaria. «Abbiamo parlato con diversi di loro - spiega Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save the children - e le versioni sono concordi. Ho davanti a me un ragazzo in lacrime perchè ha perduto il fratello. Le vittime sarebbero tutte originarie di paesi dell'area sub sahariana». Tra i 283 migranti sbarcati ad Augusta vi sono profughi provenienti da Somalia, Eritrea, ma anche Benin e Mali. Le operazioni di identificazione sulla banchina sono in corso. Non è stato ancora deciso dove saranno trasferiti.



Immigrazione | 2024-11-16 18:55:00
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