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17/07/2015 16:43:00

Marsala. Ecco i locali sanzionati da Finanza e Asp nel centro storico

 Operavano, senza autorizzazione, da ristorante. E’ questa una delle principali contestazioni mosse dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala e dall’Asp a quattro esercizi commerciali del settore alimentare nel centro storico di Marsala (due in via Garibaldi e due in piazza Mameli). Fiamme Gialle della Procura e funzionari dell’Asp avrebbero, inoltre, riscontrato carenze igienico-sanitarie, violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, nonché l’impiego di lavoratori “in nero” per cui scatteranno salate multe. Le “irregolarità” in un “caffè letterario”, in un bar-panineria, in un punto vendita di prodotti ittici e in una salumeria. Gli esercizi commerciali controllati venerdì 10 luglio sono autorizzati soltanto alla vendita di alimenti, cotti o crudi, ma non alla somministrazione di pasti. Autorizzati, dunque, a vendere solo cibo “da asporto”. Con cucine che in qualche caso (caffè letterario) non risultavano nella planimetria dei locali. Quindi non sottoposte ai controlli a garanzia della salute pubblica. Intanto, per garantire la salute pubblica, in attesa delle inevitabili sanzioni amministrative (e forse di procedimento penale), il Dipartimento della Prevenzione della Salute, il 16 luglio, ha disposto la sospensione dell’attività di somministrazione di pasti e dell’utilizzo di cucine per i quattro esercizi. E cioè il Caffè Letterario Merkaba, in via Garibaldi, autorizzato quale “Bar ed altri esercizi senza cucina”, mentre invece è stato accertato che in un locale comunicante con il bar, che non risulterebbe in planimetria, la ditta ha attivato una zona cucina, con “significative carenze igienico sanitarie”, per la preparazione di cibi cotti, senza comunicazione per aggiornamento della registrazione. Il punto vendita di prodotti ittici di piazza Mameli “La Marinara”, autorizzato per il solo “Commercio al dettaglio di pesci, crostacei e molluschi e vendita al dettaglio di prodotti ittici freschi, salati, congelati, confezionati e preparazione di cibi cotti da asporto a base di pesce” mentre invece è stato accertata la preparazione di cibi cotti (di origine vegetale ed altro) in difformità, secondo l’accusa, alla tipologia produttiva della registrazione. E' stata inoltre accertata una zona di somministrazione, relativamente alla quale la ditta non ha proceduto all’aggiornamento della registrazione. Il Paninazzo / Ristobar di Provenzano & Fiorino s.n.c, in via Garibaldi, autorizzata quale “Bar ed altri esercizi simili senza cucina e preparazione di panini imbottiti e vendita di alimenti provenienti da ditte autorizzate” mentre invece è stato accertato che ha collocato una cucina e attivato una zona di somministrazione, senza comunicazione per aggiornamento della registrazione, e l’Antica Salumeria Garibaldi di piazza Mameli, autorizzata quale “Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari” mentre invece preparava cibi freddi ed aveva attrezzato una zona di somministrazione senza comunicazione per aggiornamento della registrazione. E ciò sotto gli occhi di tutti, operando da ristoranti, ma senza essere sottoposti ai controlli previsti per questi ultimi dalla legge. A breve potrebbero essere effettuati controlli su altri locali per accertare se operano analogamente. Quello che stupisce è anche il fatto che la Procura sia stata “costretta” a muoversi su un campo, quello prevalentemente amministrativo e della salute pubblica, che è competenza specifica di altre forze di polizia. Probabilmente, perché queste non si erano accorte di quanto accadeva a due passi dal Municipio.



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