Rossana Titone, coordinatrice di collegio di Forza Italia, sconfitti nelle utlime elezioni a Marsala. Però ha fatto gli auguri ad Alberto Di Girolamo, il nuovo sindaco della città, del Pd.
Ho fatto gli auguri. Bisogna rispettare la decisione degli elettori.
Eleonora Lo Curto ha detto che i marsalesi sono “asineddri”.
Una caduta di stile. Non doveva permettersi di offendere quei cittadini che, purtroppo, negli anni le hanno dato tanti voti.
Vuole dire che sono “asineddri” i marsalesi che hanno votato Lo Curto?
Voglio dire proprio questo.
Siamo alla guerra senza quartiere dentro Forza Italia, perchè la Lo Curto è ormai dentro Forza Italia.
Non lo so, bisognerebbe chiederlo al senatore D’Alì. Sono loro due che parlano bene insieme. Io sono di sicuro dentro Forza Italia.
Fino a poco tempo fa lei era grande sostenitrice del senatore D’Alì, che è anche coordinatore provinciale. Ma adesso è stata epurata, come accaduto a Domingo.
Siamo stati tutti messi in standby in provincia e non capisco il motivo. Anche perchè l’abbiamo appreso a cose fatte, si doveva almeno discutere in un tavolo provinciale.
Perchè dopo le elezioni D’Alì l’ha fatta fuori, e non solo a lei?
Secondo lui non c’è stato il legittimo sostegno della lista Forza Marsala, che lui etichetta come Forza Italia e che invece non è così.
Questo equivoco Forza Italia Forza Marsala è anche uno dei motivi della sonora sconfitta di Massimo Grillo. Nella trattativa infinita si è deciso di fare una cosa a metà, che è servita a Grillo per dire che non c’era Forza Italia, e a D’Alì per dire che c’era come hanno fatto anche gli avversari. Cos’era esattamente Forza Marsala?
Una lista civica come tutte le altre. Se poi andiamo a spulciarla notiamo che era molto disomogenea.
Quindi non era la lista di Forza Italia?
No. L’unico forzista doc era Pino Carnese, per cui non è scattato il seggio.
Lo ha votato?
No, ho votato altri forzisti doc.
Ma non nella lista Forza Marsala.
Perchè non era la lista di Forza Italia. Anche se al senatore piace parlare tanto, e gonfiarsi davanti l’8%. Capisco che piace farsi grandi con i numeri, ma in quella lista i candidati arrivavano anche da altri apparati.
Chi c’era?
I candidati della Lo Curto, che non sono stati eletti.
Ben gli sta?
Il posto in lista si conquista, come il seggio. Quella lista non era Forza Italia.
Chi erano i forzisti doc nelle altre liste?
Guglielmo Anastasi, Futuro per Marsala, Enzo Martinico, Oltre i Colori, Elisa Li Causi, anche lei forzista, alla prima esperienza, tutti non eletti.
Eravate tutti sparsi. Magari c’era anche qualche forzista doc da Alberto Di Girolamo.
Non credo, non ancora. Noi teniamo solidi i nostri principi. Una parte del partito voleva andare con un nostro candidato sindaco e con la nostra bandiera.
Poi perchè non avete più presentato un vostro candidato sindaco?
Non ce l’ha consentito il senatore D’Alì. Non ci hanno consentito di presentare un nostro progetto per la città.
Non voleva Grillo candidato.
Diciamoci la verità. Le due candidature, Grillo e Di Girolamo, erano due candidature di centrosinistra che litigavano sulla leadership del Pd.
C’è una parte però che dice che Grillo era il candidato di centrodestra.
Non litiga solo il Pd, anche noi di Forza Italia.
E’ vero che c’era questo accordo tra Grillo e D’Alì secondo il quale il senatore non doveva venire a Marsala?
Grillo aveva posto il veto non solo su D’Alì ma anche sul resto della classe dirigente del partito. Non ricordo neanche che turano abbia preso parola.
L’ha sentito Toni Scilla, altro epurato da D’Alì ma tesserato che resta come lei?
Sì, e chiederemo un tavolo provinciale e anche nazionale per discutere di quello che accade dentro il partito. Ecco perchè anche Saverio Romano è intervenuto.
Romano è di Forza Italia?
Certo.
Quindi ha ragione Fitto?
E’ uscito da Forza Italia.
Anche Verdini. Ma stanno scappando tutti? Chi è rimasto di Forza Italia a Marsala?
Bisogna chiedere a D’Alì con chi confabula.
Ma secondo lei tutto è stato fatto perchè si deve candidare la Lo Curto alle Regionali?
Che ben venga. Nessuno osteggia la candidatura.
Tanto lei non la vota.
Non credo. Ma c’è tempo.
E’ prematuro parlarne?
Gli equilibri possono cambiare tanto ancora.
Quanta gente l’ha chiamata dicendole “te l’avevo detto”?
Tanta.
Paolo Ruggeri?
Ci siamo incontrati. E’ una di quelle menti che sono fuoriusciti da Forza Italia e che erano liberi.
E’ difficile mettersi contro D’Al’.
E’ difficile mantenere la schiena dritta.
Francesco Salone, consigliere comunale a Trapani dice che Forza Italia sta morendo.
Sta implodendo. E’ sotto gli occhi di tutti. Bisogna ricostruire in tutta la provincia di Trapani, con gente nuova e fresca.
Salone può essere un leader?
Ha le intelligenze per tutelare il territorio e i cittadini, senza compromessi.
D’Alì dice “fuori gli opportunisti” e quelli che hanno “velleità”.
Ha fatto un’uscita poco felice. E’ teso. L’unica velleità è la sua e quella di fare il padre padrone di un partito, vuole soldatini. Nessuno come lui è la bandiera dell’opportunismo politico. E’ andato via da Forza Italia, è pascolato nell’ Ncd, e poi è tornato in Forza Italia sbattendo fuori domingo e tirando dentro i suoi pochi fan che a Marsala contano quanto il due di coppe. Noi non siamo andati a pascolare da nessuna parte. Non abbiamo mortificato gli elettori.
D’Alì tira in ballo la storia del simbolo di cantiere popolare nella lista Oltre i Colori.
Siamo stati costretti per evitare la raccolta firme.