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26/04/2015 06:10:00

Trapani, Curia e veleni. A casa dell'ex Vescovo Micciche beni rubati a Valderice...

 La settimana scorsa abbiamo raccontato che c'è stata una nuova perquisizione da parte di agenti della Finanza e della Forestale nella villa dell'ex vescovo di Trapani Miccichè, al centro di una complessa vicenda giudiziaria che ormai si trascina da anni. In questo troncone dell'indagine, Miccichè è indagato per appropriazione indebita e malversazione dei fondi relativi all'otto per mille donato dai contribuenti alla Chiesa Cattolia. La perquisizione si è conclusa con il sequestro di beni per oltre un milione di euro. Mica male per un Vescovo. Ma che cosa è stato sequestrato a Miccichè? Non è la prima volta che l'alto prelato subisce un sequestro. La scorsa volta, a Febbraio, oltre a dei computer e dei documenti, si disse che era stata presa una cassaforte, dalle parti di Miccichhè fanno sapere che si trattava invece di una piccola cassetta con dei monili di famiglia. Ma adesso? Adesso gli investigatori della Procura di Trapani se ne sono andati con una fontana in marmo , un'anfora in pietra e un pianforte, tra le altre cose. E perchè? Perchè pare che si tratti di beni che sono stati trafugati a Valderice, a Villa Betania. E infatti sono stati riconosciuti dai dipendenti della struttura. E che ci facevano a casa di Miccichè? Mistero. 

Certo è che Villa Betania è una struttura della Curia, vi si era trasferito proprio Miccichè ed era la sede della famosa Fondazione della Diocesi di Trapani Auxilium, il cui presidente era il cognato del Vescovo, Teodoro Canepa (marito della sorella Domenica), ex dipendente regionale. 

La fontana in marmo, altro particolare, non si trovava nella villa di Miccichè, ma in quella, adiacente, della sorella Domenica, che ha un bed and breakfast. Da Villa Betania proverrebbero altre cose trovate in casa Miccichè: antichi crocefissi, anfore di grande pregio, il pianoforte, monili in corallo trapanese, e altri oggetti che secondo la Procura di Trapani sono stati invece trafugati dalla sede della Curia di Trapani.

Insomma, Francesco Miccichè ha cominciato questa avventura da parte lesa. Quando furono denunciati gli ammanchi alla Fondazione Auxilium, si parlò di una campagna di screditamento nei suoi confronti, coordinata dall'ex arciprete di Alcamo Don Ninni Treppiedi. Adesso, però, la posizione di Miccichè si fa sempre più compromessa.