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10/04/2015 06:10:00

Non ha pagato la pubblicità elettorale, condannato il deputato Paolo Ruggirello

 Tossine elettorali, parte seconda. Raccontavamo qualche giorno fa della querela fatta dall’imprenditore Salvatore Ombra a Oreste Alagna. Nel 2012 erano il primo candidato Sindaco a Marsala, il secondo presidente del consiglio comunale. Alagna ha poi chiesto scusa a Ombra, e tutti amici come prima.
Un’altra vicenda ha avuto un lieto fine, se la si guarda dal punto di vista delle testate giornalistiche. Le elezioni, infatti, sono una vera e propria boccata d’ossigeno per i giornali, perchè i candidati fanno tanta pubblicità, investono soldi, e le malmesse redazioni locali tirano a campare un altro po’. Raramente i candidati pagano la pubblicità subito, spesso, purtroppo, lasciano detto: “Passo dopo le elezioni”. E lì succede una cosa: il candidato che deve pagare la pubblicità elettorale, dopo le elezioni non si trova mai. Se ha perso non lo trovi neanche se chiami l’FBI. Se ha vinto, magari, riesci a recuperare qualcosa. E tu, povero giornale, cosa puoi fare? Telefonare, una, due, tre volte. Fare scrivere dall’avvocato, certo. Ma poi quasi nessuno si azzarda a fare causa, perchè,dobbiamo dirlo, i rapporti tra piccoli giornali e potenti politici locali sono sbilanciati, e nessun giornale si azzarda a citare in giudizio un politico che non ha pagato la sua pubblicità elettorale, sia perchè teme di essere tagliato fuori dai contributi di questo o quell’ente , sia perchè i politici più sornioni dicono alla testata:Poi questi soldi ve li faccio recuperare”. Con un evento, un festival, una consulenza ad uno dei vostri, una pubblicità dell’ente X senza gara. Un esempio, tanto per capirci: io sono candidato al consiglio comunale, faccio pubblicità alla tua radio, ma non ti pago, perchè tanto i soldi te li faccio recuperare perchè magari un giorno finisco in qualche sottogoverno, ad esempio, la società che gestisce i rifiuti e ti faccio fare un sacco di pubblicità. Qua oltre al malcostume, siamo nel campo della concussione.

Certo, se i giornali denunciassero i politici che non pagano, davvero, qualcosa cambierebbe, e magari l’informazione locale troverebbe un maggiore senso di libertà. Un esempio, dicevamo c’è. E accaduto nei giorni scorsi. Il giudice di pace di Trapani , Giovanni Vinci, l’11 Marzo scorso ha condannato un deputato regionale trapanese, e che deputato, Paolo Ruggirello, oggi nel Pd. E proprio per della pubblicità non pagata alla Casa Editrice Fortuna Editore di Marsala. Ruggirello aveva fatto della pubblicità elettorale per le Elezioni Regionali del 2012 e delle nazionali del 2013 (allora era con Mir, vi ricordate?) che non aveva pagato per 1560 euro in complessive tre fatture. Fortuna Editore gli aveva chiesto il pagamento della somma, dopo le elezioni (e per inciso Ruggirello è anche uno dei parlamentari regionali più ricchi) , ma non avendo ricevuto nulla ha fatto un decreto ingiuntivo. Ed è proprio Ruggirello che si oppone al decreto ingiuntivo dinanzi al Giudice di Pace. Per Ruggirello “non c’era alcun impegno per la pubblicazione di spazi elettorali a pagamento”. Raffaele Tallarita, mandatario elettorale di Paolo Ruggirello, che aveva il compito di acquistare gli spazi elettorali, dice davanti al giudice di pace che non c’era nessun accordo. Ma Florinda Licari, giovane editrice, racconta al giudice invece di aver preso accordi direttamente con Paolo Ruggirello, che aveva anche mandato il materiale da pubblicare. E tira fuori una mail. E’ del 20 Febbraio 2013, dopo elezioni politiche. Florinda Licari chiede invia a Ruggirello la fattura per l’acquisto degli spazi pubblicitari “come d’accordo”. Paolo Ruggirello risponde: “Florinda scusami ma la fattura va annullata e me la vedo io con voi senza fattura” (e qui magari bisognerebbe chiedersi cosa intende un deputato regionale quando dice: me la vedo io con voi senza fattura…..). Per il giudice è la prova che Ruggirello sapeva della pubblicità (se no avrebbe dovuto rispondere: ma di cosa mi stai parlando?) , solo che proponeva una “diversa forma di pagamento”, cioè senza fattura. Va detto che su tre fatture, il giudice ha riconosciuto a Fortuna Editore solo il pagamento ad una, perchè per le altre non si è riuscito a dimostrare nulla. Non c'erano mail.  In totale fanno 1040,00 euro più le spese, che Paolo Ruggirello dovrà pagare. E il giudice scrive in sentenza qualcosa che è un consiglio per tutti coloro che vendono spazi pubbliciari ai politici: “E’ incauto non farsi accettare ordini scritti, ma accettare rischiosi accordi verbali”. Vale poco la promessa di un politico, si sa.



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