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11/02/2015 06:30:00

Petrosino, la strada di Torrazza collassa. Legambiente e sindaco litigano

 Botta e risposta su Torrazza tra il presidente di Legambiente Marsala-Petrosino, Letizia Pipitone, e il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone. Non è la prima volta che i due si beccano su quello che succede a Torrazza, sulle divergenze di opinioni a proposito dell'utilizzo della spiaggia. E le ultime mareggiate hanno smosso un po' i nervi. 
Il mare in tempesta in questi giorni ha danneggiato la strada che attraversa Torrazza, e la cosa è stata ripresa dalla Pipitone, accusando l'amministrazione Giacalone di aver combinato un pasticcio con quella stradella. Di tutta risposta il primo cittadino di Petrosino ha scritto una lunga nota in cui attacca la locale sezione di Legambiente, non solo su torrazza ma anche sulla distilleria Bertolino. Ecco la nota di Giacalone.

La smania ossessiva di scrivere comunicati con il solo obiettivo di attaccare finisce per rendere ridicoli e far perdere ogni credibilità al circolo locale di Legambiente Marsala-Petrosino. Mi riferisco in particolare all’ultimo comunicato diffuso da Letizia Pipitone. Ma prima di entrare nel merito delle questioni ambientali, ci sono innanzitutto vicende di natura personale che vanno chiarite e che sicuramente fanno comprendere meglio il contesto. Tutto è iniziato, infatti, appena tre mesi dopo la mia elezione, quando l’avvocato Letizia Pipitone mi ha inviato un messaggio per dirmi che il gruppo dei miei sostenitori era contro di me e che chiedeva l’azzeramento della Giunta. Non c’è voluto molto per capire che aveva inventato tutto e quella sua richiesta è stata completamente ignorata. Da quel momento ha iniziato la sua guerra nei confronti della mia amministrazione, cercando in tutti i modi di rompere il fronte che aveva sostenuto la battaglia per la spiaggia di Torrazza. Dopo quell’episodio ha aderito a Legambiente e creato il Circolo Marsala-Petrosino e  abbiamo assistito ad una lunga serie di comunicati, prese di posizione e attacchi nei confronti della mia amministrazione e sempre come argomento la spiaggia di Torrazza.  Affermazioni troppo spesso false o totalmente arbitrarie, nella quasi totalità dei casi sono state fatte senza leggere gli atti deliberativi o documenti formali. Finora abbiamo preferito non rispondere, sperando che si rendesse evidente  all’interno di Legambiente questa  singolare forma di accanimento. Ci tengo a dire che reputo l’Associazione Legambiente e i suoi componenti, comunque un’organizzazione seria e importante per la tutela del territorio e dell’ambiente, questo almeno vale sicuramente nel resto d’Italia. Altro aspetto assolutamente non trascurabile è che le prese di posizione di Letizia Pipitone stranamente hanno sempre trovato un forte sostegno proprio da coloro che fin dalla prima ora hanno ferocemente combattuto contro la nostra battaglia per rendere pubblica la spiaggia.
 
Entrando nel merito dell’ultimo comunicato. Intanto smentisco che il maltempo degli ultimi giorni abbiamo causato danni notevoli alla strada in questione. Anzi, se si considera i danni ingenti subiti da diverse spiagge delle città vicine e del resto d’Italia, va detto che tutto sommato la strada ha retto piuttosto bene e che è possibile riparare facilmente senza particolari costi.
 
 Trovo poi paradossale che nel comunicato relativo alla strada di Torrazza, si affermi che questa amministrazione ha costruito una strada sul mare. Quella strada, infatti, è sempre esistita, tanto è vero, che proprio nel 1988 fu l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Giuseppe Pipitone, padre dell’avv. Letizia Pipitone ad approvare il progetto per la realizzazione di una condotta idrica che passasse per quella strada. Un progetto che è costato oltre 4 miliardi e che con il maltempo degli ultimi giorni ha fatto scoprire che un tratto di quella condotta idrica è stato costruito sul mare. Incredibile che proprio la Pipitone venga a chiedere oggi cosa sono quei tubi che il maltempo ha fatto emergere dall’acqua e accusi  questa amministrazione di avere costruito una strada ex novo.
 Il progetto di sistemazione della strada di Torrazza non è stato approvato dalla mia Giunta, bensì nel 2011 dall’amministrazione Valenti e che passarono ben due anni prima della realizzazione dell’opera. Due anni in cui Letizia Pipitone non ebbe assolutamente niente da dire su quel progetto.
 Altra affermazione falsa è che la mia amministrazione non abbia  cambiato il progetto. Lo abbiamo cambiato assicurandoci innanzitutto che ci fossero tutti i pareri di impatto ambientale, che venissero cambiati i materiali usati e resi meno impattanti per l’ambiente rispetto al progetto originario, ma cosa più importante è che abbiamo spostato più verso l’interno il tracciato di quella strada rispetto al progetto iniziale e senza allungarne il percorso.
 
Detto tutto ciò risulta pertanto inaccettabile e ridicolo che proprio Letizia Pipitone venga a parlare di 40 mila euro sprecati per una strada. I lavori di sistemazione sono stati fatti per proteggere quella condotta idrica che proprio suo padre volle costruire in quel tratto di costa. Altrimenti dobbiamo essere coerenti e dire che quei 4 miliardi furono un vero e proprio spreco e scempio.
 
Tralasciando la vicenda della strada, è il caso di affrontare le prese di posizione rispetto al nostro progetto sulla spiaggia di Torrazza che, sia il Consiglio Comunale che la mia Giunta hanno approvato. Molto arbitrariamente Pipitone si ostina a chiamare questo progetto un esproprio,  dimostrando di non aver letto, anche in questo caso, mai le delibere. Basterebbe leggere quegli atti deliberativi da noi approvati per capire che, invece, si tratta di un  progetto per la rinaturalizzazione e la gestione di una zona che risulta essere SIC-ZPS e che va quindi protetta. Diventa un caso unico al mondo, in cui, un’associazione ambientalista attacca un progetto che mira a tutelare l’ambiente.
 
 E se proprio vogliamo parlare di esproprio, ebbene questo si renderebbe necessario per sanare una situazione stranissima che riguarda sempre la costruzione di quella condotta idrica. Questa infatti fu  costruita su terreni privati  e che incredibilmente  all’epoca non ci si pose il problema di espropriare.
L'inarrestabile smania di inviare comunicati del resto ha segnato anche la demolizione, ordinata da me come Sindaco, di "Casa La Francesca. Anche in quel caso infatti Letizia Pipitone invio foto, comunicati e dichiarazioni come se lei avesse avuto un qualche merito. In realtà - a parte una manifestazione durata appena un quarto d'ora con tanto di striscione e tante foto - lei non fece assolutamente nulla.
 
L’accanimento su Torrazza è, del resto, palesemente squilibrato, perché nonostante il circolo di Legambiente si chiami “Marsala – Petrosino”, raramente  la sua presidente si è occupata di altre vicende. In particolare, mi ha sempre sorpreso come non abbia mai preso posizione rispetto alla distilleria ex Trapas – Bertolino. Ma in questo, credo che la spiegazione sia da ricercare nella commistione tra il ruolo di rappresentante di Legambiente e l’attività professionale. E’ abbastanza strano, infatti, che Letizia Pipitone come  avvocato difensore di un’altra distilleria, sotto processo per inquinamento ambientale, abbia sostenuto per esempio che lo sversamento di borlanda non è un problema, quando, invece, in altre parti d’Italia le associazioni ambientaliste sostengono l’esatto contrario.
 
Concludo, dicendo che la credibilità di ognuno di noi si misura con la coerenza e il distacco tra gli umori personali e la valenza di valori alti come la difesa dell’ambiente, e che da questo momento in poi risponderemo per vie legali ad accuse gratuite e false affermazioni.



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