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17/11/2014 06:05:00

Trapani, Airgest. Oggi l'assemblea dei soci per decidere il futuro del "Vincenzo Florio"

Aeroporto di Trapani Birgi "Vincenzo Florio", Airgest, caso Ryanair.  Può darsi che la terza volta, sia la volta buona. Si riunisce infatti oggi ancora una volta l'assemblea dei soci Airgest chiamata a ratificare l'aumento di capitale che permeterrebbe alla società di rifiatare e di cominciare a ragionare anche in un'ottica di sviluppo, soprattutto nei confronti di Ryanair. Con il vettore irlandese i rapporti sono più che mai tesi, dato che la compagnia ha dovuto mandare una diffida scritta per chiedere il pagamento di quanto concordato per mantenere aerei e rotte a Trapani. 

Il futuro dello scalo Vincenzo Florio passa dunque dalla giornata di oggi, per la ricapitalizzazione rinviata qualche giorno fa. La Regione Siciliana, che detiene quasi metà delle quote, più volte chiamata in causa, farà la sua parte. Almeno questa è stata la rassicurazione, qualche giorno fa del Presidente Rosario Crocetta. Tuttavia, lo scorso 3 Novembre, quando si doveva fare l'operazione rinviata ad oggi, la Regione era assente. C'era, è vero, la crisi di governo. Ma oggi non ci saranno più scuse. Anche Baldo Gucciardi, capogruppo del Pd all'Ars, ha confermato che la Regione farà la sua parte: «L'aeroporto rappresenta una struttura strategica per le prospettive economiche non solo della provincia di Trapani ma della Sicilia occidentale. E la Regione ne ha piena consapevolezza».

L'aumento di capitale non prevede modifiche all'assetto societario, almeno per quanto riguarda la parte pubblica, con la Regione che continuerà ad avere oltre il 49% e la Camera di Commercio quasi il 2%. La ricapitalizzazione sarà di circa 7 milioni di euro e, nelle intenzioni del management Airgest, dovrebbe essere utilizzata  per una serie d'investimenti che punteranno ad ammodernare e potenziare lo scalo. In ballo ci sono finanziamenti, previsti dall'Accordo di Programma Quadro, per 10 milioni di euro. A questa cifra Airgest dovrà aggiungere 3 milioni e mezzo di euro, e si potranno fare interventi per migliorare le piste, i servizi, e l'infrastruttura. 

La scelta di sottoscrivere l’aumento di capitale – pur a fronte dell’intenzione confermata di cedere il pacchetto detenuto in mani pubbliche ai privati – dovrebbe consentire alla Regione di determinare le linee guida nella futura gestione dello scalo. Tra le partecipazioni societarie detenute dalla Regione, infatti, Airgest rientra in quelle ritenute “non strategiche” e, quindi, da cedere. Dall’altra parte del tavolo siede Infrastrutture Sicilia, conglomerata di Corporation America, società leader del settore, con partecipazioni in 51 aeroporti nel mondo, che già detiene il 35 per cento circa del pacchetto azionario di Airgest. La società mira a creare un unico polo aeroportuale della Sicilia occidentale, legando i destini degli scali di Trapani e Palermo, da mettere in sinergia con gli altri due poli che la società detiene in Puglia e in Toscana.

Stanno alla finestra, interessati, i Sindaci delle città del Trapanese. Sono loro, infatti, i primi chiamati in causa a mantenere in piedi l'accordo con Ryanair. I 24 Sindaci devono a Ryanair, ogni anno, due milioni di euro, ma ancora, per quanto riguarda il 2014, tardano a versare le quote, principalmente perchè i Comuni devono ancora approvare i bilanci di previsione. Trapani deve 300.000 euro, Marsala idem, poi via via tutti gli altri, secondo importi ormai stabiliti da tempo. E' per questo ritardo che AMS, il braccio operativo di Ryanair, ha diffidato a pagare "il contratto ancora non onorato". Sono stati versati solo 500.000 euro, e tra l'altro si è anche scoperto che la Camera di Commercio - che fa da tramite per i pagamenti - ha utilizzato i pagamenti fatti dai Comuni per adempimenti fiscali.  I 2 milioni di euro sarebbero dovuti arrivare in quattro rate. L’Airgest già versa una quota a Ryanair: tre milioni e quattrocentomila euro l’anno.



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