C’è da rimboccarsi le maniche e trovare una soluzione per il nuovo tribunale di Marsala. La via è quella di affidarsi a un tecnico o a un team di esperti per studiare come riparare le “inadeguatezze” che di fatto non permettono il trasferimento nella nuova struttura i via Del Fante. Ne hanno parlato, nel corso di un vertice, il presidente del Tribunale, Gioacchino Natoli, il capo della Procura di Marsala, Alberto Di Pisa, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Marsala, Gianfranco Zarzana, e il commissario straordinario del Comune, Giovanni Bologna. Nel corso di questa riunione è emersa la possibilità di affidarsi ad esperti nell’edilizia giudiziaria per risolvere i problemi di progettazione: pilastri al centro delle aule d’udienza penale, stanze destinate ai magistrati poco illuminate, mancanza di vie di sicurezza per i detenuti che devono presenziare ai processi. Il tutto senza fare un altro appalto, e senza, soprattutto, spendere troppi soldi. Perchè l’imponente opera, il cui iter è cominciato nel 2003, è costata quasi 14 milioni di euro. E il Comune di Marsala non ha soldi da impegnare, come ha fatto presente Bologna.
In attesa che si risolvono questi intoppi, sembra che soltanto una parte della struttura verrà utilizzata. E si tratta della parte destinata alla Procura con le sezioni di polizia giudiziaria, alcuni delle quali si trovano in locali in affitto, come il palazzo Halley. Questi affitti sono pagati, inoltre, dal Comune di Marsala. Poi l’ufficio del Gip, il Giudice di Pace e gli uffici giudiziari. Tutto questo una volta completati i lavori: rimane solo da installare la cabina elettrica di competenza dell’Enel e interrare i cavi dell’elettricità che passano dall’ingresso principale. Questi dettagli e una sistematina generale. Il tribunale invece dovrebbe restare nell’attuale sede di piazza Borsellino, dove continuerebbero a tenersi i processi.Questa soluzione, di mantenere due sedi, potrebbe essere più costosa e scomoda per tutti. Soprattutto per gli avvocati, come spiega Zarzana: “Sarei per utilizzare l’intera struttura di via del Fante, ma riconosciamo che possono esserci dei difetti, quindi un architetto competente potrebbe trovare i giusti accorgimenti. Se questo tecnico dirà che non è possibile risolvere i problemi allora la soluzione potrebbe essere di allocare il tribunale penale in una struttura e il civile nell’altra". Insomma il rischio è quello di avere diversi edifici per un solo Tribunale. E, di conseguenza, non risolvere neanche la questione del Commerciale di via Trapani che aspetta che si liberi l'edificio di Piazza Borsellino per avere, finalmente, una scuola nuova.
A progettare la mastodontica opera (diversi corpi di fabbrica distribuiti su un'area di circa 13 mila metri quadrati tra le vie del Fante e Gramsci, laddove c'era il fallito stabilimento vinicolo Mirabella) sono stati i tecnici del pool di imprese (un'ati di Brolo composta da Iride, capogruppo, Itaca, Airtemp Division e Corimar) che nell'aprile del 2005 si aggiudicò l'appalto con un ribasso del 31,32% sulla base d'asta di 8 milioni e 192 mila euro. La procedura dell'appalto integrato fu seguita dall'amministrazione Galfano per evitare possibili contenziosi (revisione prezzi, etc.). Il progetto esecutivo, nel giugno 2007, fu approvato dalla giunta Carini. Costo complessivo dell'opera: 13 milioni e 570 mila euro. Con un finanziamento di 10 milioni e 700 mila euro del ministero della Giustizia, un mutuo della Cassa Depositi e Prestiti (un milione e 955 mila euro) e fondi comunali (850 mila euro).