Ha deciso di piazzare un camper nel porto di Mazara del Vallo (Tp) e iniziare uno sciopero della fame contro una sentenza del Tribunale di Palermo che lo condanna a pagare 530 mila euro al ministero dell'Ambiente per non aver rimosso un'imbarcazione di sua proprietà che si era incagliata nel porto di Pantelleria. Nicolò Ingargiola, questo il suo nome, 63 anni, da 34 gestisce nella città del trapanese un'azienda ittica che porta il suo nome. "Sono vittima di una forma di sciacallaggio che non ha precedenti", dice l'armatore, che da qualche anno conduce una battaglia legale per una vicenda che risale all'8 febbraio 2004: "Eravamo usciti per una battuta di pesca - racconta - e la nostra imbarcazione, mentre stava rientrando nel porto di Pantelleria, si è incagliata. Per motivi di sicurezza è intervenuta una ditta per le attività di bonifica, poi c'è stata una mareggiata e il peschereccio è stato risucchiato dalle acque; dunque non potevo rimuoverlo. Sono disperato, non so come fare, porterò la questione al tribunale dei diritti umani di Strasburgo".