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27/07/2014 06:05:00

Al processo Eden le lettere di Vincenzo Panicola alla moglie Patrizia Messina Denaro

Sono giudizi duri e sprezzanti quelli espressi da Vincenzo Panicola su Giuseppe Grigoli, ex ‘’re dei supermercati Despar’’, condannato per mafia ma definito ‘’spazzatura’’ nelle lettere inviate dal carcere alla moglie Anna Patrizia Messina Denaro, sorella del più famoso boss latitante di Cosa Nostra. Lettere (ben 222 missive) acquisite, su richiesta dei pm della Dda Carlo Marzella e Paolo Guido, nel processo scaturito dall’operazione antimafia Eden, che alla sbarra degli imputati vede Anna Patrizia Messina Denaro, il nipote Francesco Guttadauro, Antonino Lo Sciuto, Vincenzo Torino, accusato di intestazione fittizia di beni, e Girolama La Cascia, false dichiarazioni al pubblico ministero. Sulle lettere ha deposto il colonnello della Guardia di Finanza Rocco Lo Pane, che da capo della Dia di Trapani, il 13 dicembre 2013, quando scattarono gli arresti, perquisì l’abitazione dei coniugi Panicola-Messina Denaro, trovando e sequestrando le 22 lettere. Panicola, all’epoca già dietro le sbarre, nelle lettere alla moglie parla della ricca eredità di Caterina Bonagiuso, madrina di battesimo della moglie, scrivendo che da quello che ha letto ‘’non ci sono prove’’ di un’eredità spettante alla moglie, ma che comunque lei avrebbe saputo come comportarsi (‘’Non manca a te’’). Poi, Anna Patrizia Messina Denaro riuscì a convincere una erede, Gina La Cascia, a versarle 70 mila euro. Non ebbe successo, invece, con Rosetta Campagna, che non volle saperne di contribuire alle <spese legali> sostenute dalla sorella e dal cognato di Matteo Messina Denaro. Tornando a Grigoli, in una lettera Panicola lo definisce ‘’ex cugino’’ di sua madre. Una netta presa di distanze che nel 2011 arriva dopo le dichiarazioni del Grigoli nel processo che lo vedeva imputato. L’imprenditore castelvetranese, nel disperato tentativo di evitare la condanna, disse che lui era una ‘’vittima della mafia’’. Nelle ultime due udienze del processo Eden è stata ascoltata il medico della mutua di Maria Caterina Bonagiuso, la dottoressa Maria Mangiore, ascoltata per accertare le condizioni mentali dell’anziana negli ultimi mesi di vita. L’anziana morì nel febbraio del 2011, un paio di mesi dopo aver fatto testamento. Un testamento in cui la figlioccia Anna Patrizia Messina Denaro non figurava. Prossima udienza del processo il 18 settembre.