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08/07/2014 06:30:00

Carenze all'ospedale di Marsala. Adamo scrive a Borsellino. E De Nicola va al San Biagio

Chiude per due mesi il servizio oncologia all’ospedale Paolo Borsellino di Marsala. Un'altra defezione nel nosocomio marsalese, che ha spinto il sindaco Giulia Adamo a scrivere all’Assessore regionale alla sanità, Lucia Borsellino, e a Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Asp di Trapani. Nella nota, Adamo, elenca tutta una serie di vecchie e nuove problematiche che riguardano l’ospedale di Marsala.
Ecco la lettera.

Da un’attenta analisi, effettuata sulla base di segnalazioni fornite dagli utenti nonché da professionisti del presidio ospedaliero, mi preme evidenziare tutta una serie di problematiche che testimoniano la non volontà di chi è deputato a far decollare il “Paolo Borsellino”, ospedale di riferimento, solo di nome e non di fatto.

L’ultima “novità”, chiaramente in senso negativo, arriva dal servizio di oncologia di cui è direttore il dottor Zerilli, peraltro, primario della divisione dell’Ospedale di Trapani. Ebbene per due mesi, questo servizio in favore di persone che soffrono sia dal punto di vista fisico che psicologico, verrà sospeso al “Paolo Borsellino” come se in estate gli ammalati di tumore non hanno bisogno di visite e cure.
Questo, comunque, è l’ennesimo disservizio di un nosocomio in cui non sono stati mai risolti, a questo punto credo volontariamente, problemi segnalati a più riprese:

a) Non sono state trovate adeguate soluzioni per risolvere l'assoluta precarietà dell'area di emergenza.
A tal riguardo,occorre, una volta per tutte, che il Pronto Soccorso venga dotato di un congruo e sufficiente numero di medici e di infermieri che possano assicurare la presenza di almeno 2 sanitari (1 internista e 1 chirurgo) per turno di servizio.
L’area di emergenza, inoltre, dovrà essere dotata di ulteriori apparecchiature di emergenza e di un’adeguata astanteria.

b) Fin dal mio insediamento e cioè dal 2012 è stata evidenziata la necessità di avere un punto di ristoro, più volte promesso e mai realizzato.

c) Diverse unità operative lamentano carenze, sia in termini di medici che di paramedici; nonché di adeguate apparecchiature.

d) occorre dare la giusta dignità alla Unità Operativa Complessa di Diabetologia, che in atto assiste 150 ragazzi con diabete di tipo 1 in cui è stato impiantato apposito micro-infusore, e che è un polo di eccellenza per la cura e il trattamento del piede diabetico.

e) Aumentare il numero degli specialisti in Neurologia, per garantire la giusta e continua assistenza ai pazienti affetti da accidenti cerebrovascolari (stroke unit di 1° livello).

f) Evitare che ottimi professionisti e per ultimi lo specialista Mario Galfano (otorinolaringoiatria) e il dottor Cesare Gambadoro (neurochirurgia) possano chiedere il trasferimento in altre strutture perché non sono stati messi in grado di potere adeguatamente operare.

g) Fare in modo che vengano ridotte al minimo le lunghe attese di pazienti esterni che devono fare esami specialisti in ospedale (per la densitometria ossea o per una colonscopia) si va addirittura alle calende greche, almeno che… non si ricorra all’intramoenia con esborso di denaro quasi fosse una visita privata. Ed allora che fine ha fatto l’assistenza pubblica.

h) la mancanza, in un nosocomio con un’alta incidenza di ammalati cardiopatici, di un’ apparecchiatura per la coronarografia e il posizionamento di stand medicati, spesso salvavita.

Ancora, il giorno della festività di San Giovanni Battista al Boeo, ovvero il 24 giugno scorso, un incendio sviluppatosi nell’area attigua all’ospedale ha rischiato di interessare lo stesso presidio per la presenza di sterpaglie all’interno dell’area nosocomiale con possibili gravi pericoli per quanti si trovavano ricoverati. Una situazione deprecabile, evidenziata anche dai Vigili del Fuoco.

Tutto questo rappresento per manifestarLe il mio più vivo disappunto e l’assoluta amarezza per un ospedale dotato di una sede ultrafunzionale ma privo di adeguato personale e macchinari e di cui a pagarne le conseguenze sono gli utenti in stato di bisogno.

 

 

 

Intanto il manager dell’Asp di Trapani, De Nicola, proprio ieri, mentre era in viaggio la missiva del sindaco Adamo sul nuovo ospedale, si è recato al vecchio presidio, il San Biagio. Qui sembrano essere in fase di ultimazione i lavori di ristrutturazione che interessano i locali del vecchio ospedale, spazi edificati negli anni ‘70 quali locali integrativi alla vecchia sede della struttura ospedaliera di Marsala, che in seguito a progetto di riutilizzo oggi hanno una nuova destinazione d’uso.
Per una verifica sullo stato dell’arte del recupero, oltre a De Nicola hanno ispezionato i locali il Direttore Sanitario Aziendale Osvaldo Ernadez , la deputata regionale Antonella Milazzo e l’Ing. Francesco Costa.
Al pian terreno (ingresso Via Colocasio) lavori ancora in corso per la Nuova Sede del Sert, temporaneamente attiva presso il Paolo Borsellino, a settembre entrerà in servizio nei luoghi locali.
Al primo piano i nuovi locali completati per la Salute Mentale attualmente allocata nei locali di via Trapani, arredi e strumentazioni in fase di trasferimento.
Al secondo piano in funzione il centro Diurno Alzheimer. "Il servizio è articolato in due aree – spiega il dr. Salvatore Vaiasuso- una prettamente ambulatoriale alla quale si accede su richiesta Medico di Medicina Generale per effettuare vista psicogeriatrica; il paziente una volta visitato, se lo necessita, viene immesso nel percorso terapeutico e quindi, ove occorresse, al servizio di semi-residenzialità che rappresenta la seconda area della struttura, attrezzata con zone di convivialità, una piccola palestra riabilitativa, due camere con poltrone e letti di appoggio".
Antonella Milazzo ha fatto un “un plauso ai vertici aziendali per quanto realizzato ed auspico il miglioramento continuo di questi servizi”
Fabrizio De Nicola ha ringraziato il personale “che si è adeguato a soluzioni spaziali temporanee non sempre del tutto ideali ai servizi resi, tengo anche a ringraziare il team della gestione tecnica dell’ASP di Trapani diretta dall’ Ing. Costa. Si sono raggiunti questi risultati grazie ad un lavoro di squadra che ha permesso il recupero di tanti spazi in stato di abbandono come questa sezione del vecchio ospedale San Biagio, vedere oggi questi locali cosi ben organizzati è per me una soddisfazione personale. L’impegno di questi anni indirizzato al miglioramento delle strutture continua a produrre buoni frutti, adesso l’ASP di Trapani va verso una nuova fase che deve necessariamente puntare sulla riorganizzazione qualitativa e quantitativa del personale”.
Ma è sul nuovo ospedale, il Paolo Borsellino che insistono molti problemi. Dalla chiusura dei reparti, alla carenza sistematica di personale, problema che causa un lungo tempo di attesa per i pazienti.