Sono 2026 i profughi ospitati nelle strutture della provincia di Trapani. Da quando l’emergenza, ha coinvolto il territorio c’è sempre stata molta incertezza su numeri e modalità di accoglienza. Ieri il Prefetto di Trapani Leopoldo Falco ha chiarito alcuni aspetti della situazione in provincia, fornendo i dati e le strutture coinvolte nel programma. Quello che si sta mettendo in atto in provincia di Trapani è l’unico esempio di accoglienza diffusa sul territorio, coinvolgendo strutture pubbliche e private.
“La nostra accoglienza è cresciuta tanto. Un’ondata di arrivi mai visti si è abbattuta sulla Sicilia. La popolazione siciliana sta facendo il massimo per supportare un peso enorme e per dare una risposta adeguata ed umana” ha detto Falco in conferenza stampa.
“In questa provincia abbiamo dato una risposta adeguata grazie allo straordinario impegno del mondo del volontariato, senza il quale - dichiara il Prefetto - non ce l’avremmo fatta mai. In una sola settimana, a Maggio, abbiamo accolto 1700 persone, delle quali 400 sono poi partiti, ma gli altri sono rimasti. Siamo un caso unico in Italia, da Ottobre ad oggi siamo passati da 200 a 2000, con un accoglienza di qualità, sia per le strutture - alcuni immigrati sono ospitati in strutture a quattro stelle - sia per le persone del volontariato e dell’associazionismo che qui operano”.
Il sistema ha permesso di aprire all’accoglienza 27 strutture. Non ci sono state gare d’appalto, ma ha dato la possibilità di aprire un centro a chiunque avesse fatto domanda. E in questo elenco due centri sono stati esclusi per mancanza di requisiti dei titolari. Uno è quello di Petrosino, Villa Maria, struttura di proprietà dell’imprenditore Michele Licata, e gestita dalla Cooperativa Sociale Onlus Sole. Sulla struttura erano sorti parecchi dubbi sull’abitabilità e sulle certificazioni in possesso.
“Ho rivelato un interesse della criminalità - dichiara il Prefetto Falco - e per scongiurare l’interesse della mafia, abbiamo privilegiato il modello della comunità famiglia, molto presente nel territorio, che è quella che funziona meglio”. Nessuna struttura ha centinaia di immigrati, la media è di 50 - 60 ospiti a struttura. La più capiente, escluso ovviamente il Cara, è di 120 - 150 posti.
In questi mesi si sono sparse voci incontrollate anche sui costi dell’accoglienza per lo Stato. Ad ogni struttura vengono corrisposti 35 euro al giorno per ogni richiedente asilo ospitato. Di questi 35 euro 5 vengono dati al migrante come “pocket money”. Quindi non è vero che vengono dati 35-40 euro alla persona ospitata, ma viene risarcita la struttura. Il territorio della provincia di Trapani adesso non può ospitare più persone di quante ne ha già, e non per un problema di disponibilità, ma c’è una sola commissione, formata da poche persone, che esamina i documenti per la richiesta di asilo dei migranti. Aumentando i profughi le pratiche continuano a rallentare e si allungano i tempi.
Falco è soddisfatto però di come sta rispondendo il territorio. Anche la situazione del Cie di Milo è tornata sotto controllo con la gestione della Croce Rossa. Non è rimasto contento per alcune notizie comparse sulla stampa a proposito del caso Scozzari. “Di fronte a sospetti che vengono sollevati sul mio comportamento, mi sono sentito in dovere di rivolgermi alla Procura della Repubblica, affinchè venga fatta chiarezza”. La storia ruota attorno ai due fratelli Scozzari. Giuseppe è titolare di Baglio Elia a cui sono stati affidati richiedenti asilo il 13 Dicemnbre 2013. “E’ di tre mesi precedente al rinvio giudizio di Scozzari al Tribunale di Gorizia. E non ci sono altre concessioni”. Non si tratta di alcun appalto, precisa il Prefetto. “La legge prevede che finché non c’è una sentenza non si può ritirare la gestione della struttura”. L’altro fratello, Vito Luca Scozzari, ha un altro incarico, sempre a Castelvetrano, con la “La Terrazza sul mare” gestita dal Gruppo Insieme. In questo centro, Giuseppe Scozzari non compare. “Sospettare che un fratello copra l’altro, significa basarsi sul nulla. E comunque non c’è alcun monopolio”. E' per questo che Falco ha inviato tutta la documentazione alla Procura della Repubblica: "Saranno i magistrati a ritenere se la mia condotta è illegale o no".
Le strutture interessate nel territorio sono diverse e diffuse per le varie città. Ci sono sia strutture pubbliche che private. Ecco l’elenco completo.
Gli Ipab sono questi. Castellammare del Golfo: Ipab Opera Pia Regina Elena e V.E. II, gestito dalla Cooperativa Letizia, con 21 ospiti tra donne e nuclei familiari, su una capienza di 50 persone. A Marsala, la Casa di Riposo Giovanni XXIII, in cui sono ospitate 96 persone, tutti uomini, su una capienza di 100 persone. Partanna, Boccone del Povero Riggirello, gestito dalla Cooperativa Solidarietà, con 60 uomini, su 60 posti permessi. A Salemi, l’Ipab San Gaetano, gestito dall’Opera Pia San Gaetano, 8 donne ospitate, su 11 posti disponibili. A Trapani, il Residence Marino, gestito internamente, con 101 persone ospitate, tutti uomini, con una capienza massima di 89 unità e di conseguenza un esubero di 12. Sempre a Trapani c’è il CAM Serraino Vulpitta che ospita 126 persone, tutti uomini, su una capienza di 132.
Gli altri centri in provincia sono i seguenti.
Trapani. C.A.R.A./C.D.A. di Salinagrande gestito da Badiagrande, ospita 320 persone, su una capacità di 260, quindi vengono ospitate 60 persone in più.
Marsala. Hotel Concorde, gestito dalla Società Cooperativa Vivere Con, che ospita 74 persone, tutti uomini, su una capacità di 78. Sempre la Cooperativa Vivere Con gestisce il Centro 1° Maggio, che sarebbe l’Hotel Acos, con 122 persone ospitate, su una capienza di 109. Anche qui tutti uomini.
Campobello di Mazara. Convento Santa Caterina, gestito dalla Coop. Solidarietà, ospita 38 persone, tutti uomini, su una capienza massima di 38. Il Centro Karibu, gestito dalla società La Mimosa, ospita 48 uomini su 48 posti disponibili.
Castellammare del Golfo. Nel Centro Sicilia 1, gestito dalla Società Cooperativa Serenità, vengono ospitate 70 persone, due in più della capienza massima. Castellammare solidale, gestito dalla Coop. Letizia su 50 posti di capienza massima ospita 59 persone, tutti uomini.
Castelvetrano. Il centro La Locanda Selinunte, gestita da I Locandieri, ospita 118 persone du una capienza di 121. Il Baglio Elia, gestito dalla Coop. Insieme Onlus, ospita 45 persone, tutti uomini su 45 posti disponibili. Il centro La Terrazza Sul Mare, Aureus, gestito dal Gruppo Insieme, ospita 75 persone su una capienza massima di 80 unità.
Custonaci. L’Hotel Poma, gestito dalle associazioni Acuarinto, Gepsa, Centro Studi Salemi, ospita 98 persone, 19 in più rispetto ai 79 della capienza massima.
Mazara del Vallo. Soltanto al centro Don Pino Puglisi, gestito dalla Fondazione San Vito, ospita 26 persone, tutti uomini, su una capacità di 27.
Salemi. E’ la città in cui sono utilizzati più centri della provincia. Il centro MSSI via Favara, gestito dall’associazione MSSI ospita 41 persone su 45 posti, sono tutti uomini. La CORF, gestito dalla Cooperativa CORF, ospita 43 persone su 37 posti, tra donne e nuclei familiari. Il Centro Sicilia Bedda, gestito dall’Associazione Sicilia Bedda, ospita 39 persone su 40 posti a disposizione. Il centro Terraferma, gestito dalla omonima onlus, ospita 33 persone su una capacità massima di 36. E ancora Villa Mojarta, gestita sa ARCA salemi, con 149 ospiti su 150 posti, sono tutti uomini anche qui. Al Cas Fiumelungo, gestito dal Consorzio Solidalia, sono ospitati 30 profughi, tutti uomini, su 30 posti disponibili.
Valderice. Il centro Bonagia, gestito da Badiagrande ospita 141 persone, tutti uomini, uno in più della capienza massima.
A questi si aggiunge il Cie di Trapani Milo con 45 ospiti, su una capienza di 204 persone.