Fonte Treccani. Timido: Facile a impaurirsi, che ha e dimostra poco coraggio, pavido, insicuro, impacciato, esitante nel comportamento, schivo etc. etc.
Ma davvero pensa questo di sé Salvatore Inguì? Definirsi timido è una moda?
Il vero timido non avrebbe neppure il coraggio di definirsi tale, stando alla nostra fonte.
E poi perché sono sempre i personaggi più esposti, quelli che frequentano piccole o grandi folle, prendono la parola, raccontano e si raccontano, ecco, proprio questi sono i primi a definirsi tali?
Salvatore non segue le mode, semmai le inventa quasi suo malgrado. Sembrerebbe piuttosto una singolare forma di pudore rispetto la sua esposizione pubblica, un voler prendere le distanze dai successi, ottenuti e riconosciuti. Arrossire per un complimento è cosa rara e pregevole, e questo spiegherebbe, in qualche modo, quella barba spesso incolta a far da scudo. Ecco dunque la sua timidezza, la sola che voglio riconoscergli. Passione a tavoletta, ma solo verso gli impegni nel sociale, sul personale appare un po’ svogliato, disordinato o, se volete, disincantato. Salvatore ha sposato gli Altri, quelli in difficoltà, gli ultimi, a celebrare le nozze Themis in persona.
Leggere, un’altra passione. Leggere per conoscere, imparare, scoprire, curiosare. Niente romanzi, niente finzione. Ai viaggi immaginari ha sostituito quelli reali, in solitario, nei luoghi sperduti e impervi, dove occorre fare le cose o semplicemente vederle coi propri occhi. E poi ascoltare Nebraska di Bruce Springsteen e non poter trattenere la commozione profusa dal giusto lamento di Charles Starkweather, un altro figlio perso senza neppure un ultimo saluto.
Avvertenze e controindicazioni.
Innamorarsi di Salvatore Inguì significa partecipare al rito della tribù tutti i giorni, condividerlo senza troppe pretese, aspettarlo con la stessa pazienza di Penelope per poi rivederlo partire al richiamo di un nuovo vento profondo…
Prossima puntata, lunedì 12 Maggio, alle 21 con in studio il poeta e saggista Nino Contiliano. “Ma tu chi sei?” è un programma ideato e condotto da Katia Regina, con la partecipazione di Amaro Punico.