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16/09/2013 07:05:00

I pasticci urbanistici a Marsala che non fanno dormire la notte. Il caso della Sarco

 A Marsala, il concetto di pianificazione urbanistica è molto elastico. Confuso, malleabile, e crea disturbi del sonno.

Qui, dove si è costruito in ogni angolo possibile (e anche impossibile), dove il consiglio comunale negli anni ha votato piani di lottizzazione a occhi chiusi. Qui dove le case abusive sul mare sono “dei patrimoni da preservare”, perchè sembra essere il mare, quello fuori posto. Qui, dove nascondere un bastione tra i palazzi è una cosa normale. E le fogne zampillano dove non dovrebbero. A Marsala, tutto questo caos di particelle, lotti, zone e carte che nessuno conosce non fa dormire la notte. Nel vero senso della parola. Chiedete al signor Giuseppe Baldino e agli abitanti di contrada ponte Fiumarella. Chiedete a loro, che stanno a ridosso del canile municipale e della zona industriale. Da diversi mesi gli abitanti della zona lamentano l'impossibilità di dormire la notte per via dei continui rumori che vengono dalla ditta Sarco Srl.
La Sarco è una delle poche ditte nella Sicilia occidentale che si occupa, principalmente, di smaltimento del vetro proveniente dalla raccolta differenziata. Qui arriva il vetro dalla nostra differenziata, quello della provincia di Trapani, quella di altri comuni della provincia di Palermo. La Sarco si occupa di tutto questo, e lavora giorno e notte. Un'azienda a ciclo continuo, che fa lavorare i suoi macchinari anche quando la gente dorme. Una “macellazione” del vetro incessante.
“Non riusciamo a dormire nemmeno con le finestre chiuse - raccontano gli abitanti della zona - ma non solo per i rumori che arrivano dalla Sarco, anche dal continuo abbaiare dei cani del vicino canile disturbati, anche loro, dal fracasso che arriva dalla ditta. Nei mesi scorsi abbiamo chiesto alla ditta di ‘abbassare il volume’. Hanno ridotto per un periodo, però poi è ricominciato il frastuono, giorno e notte. E noi a passare le notti insonni”.
Quella di ponte Fiumarella, per la precisione lato via Favara, è la principale zona "industriale" di Marsala. Lì insistono diverse aziende. Una zona industriale adiacente a quella abitativa. Come è possibile? In pratica tra la Sarco e le abitazioni ci sono 300 metri in linea d'aria, che il suono del vetro in movimento e delle macchine attraversa facilmente. C’è una divisione delle particelle fatta un po' alla buona. In sostanza tra le due zone manca una vera e propria fascia di rispetto, come dovrebbe esserci in tutte le città. Anche e soprattutto sulla carta. Le particelle del piano urbanistico mostrano che si passa da una zona industriale, appunto dove c'è la Sarco, il canile, ma anche altre aziende, a una residenziale senza alcuna area di rispetto, come in teoria dovrebbe essere. Un pasticcio urbanistico che non fa dormire la notte. In teoria il passaggio da una zona industriale a una residenziale dovrebbe essere graduale, qui no.
Baldino e i suoi nel corso di questi mesi si sono adoperati per cercare una soluzione per la riduzione dei suoni durante la notte, che non fanno dormire. “Ai rumori – scrivono gli abitanti in una lettera all'Arpa, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale di Trapani - si aggiunge,e questo ci sembra ancor più pericoloso per la salute, la gravissima cosa dell’emissione delle polveri sottili. Infatti, all’esterno del deposito vi è presente una montagna di vetri polverizzati che, con il vento sempre presente qui da noi, finiscono direttamente nei nostri polmoni”. Anche i tecnici dell'Arpa sono intervenuti sul caso. Armati dei loro arnesi i tecnici hanno fatto un sopralluogo rilevando il tutto. “’Ma voi come fate a dormire qui la notte?’ ci ha chiesto uno dei tecnici venuti a fare le misurazioni – raccontano gli abitanti”. Anche per l’Arpa quella che si presenta in contrada Ponte Fiumarella è una situazione molto ambigua. Tutto legato a quella storia della fascia di rispetto che non c’è tra la Sarco e le case. Tutto figlio delle delle regole urbanistiche molto malleabili, elastiche, ambigue appunto. Allora abbiamo contattato l’Arpa e ci hanno spiegato tutto. Ossia che è stato già fatto il monitoraggio del rumore. Ebbene, le misurazioni del rumore fatte dai tecnici nella zona residenziale indicano che la soglia di rumore è stata superata. A questo punto i risultati dovrebbero dirimere la questione. Invece no, la complicano ancora di più. “Quella è una zona urbanistica molto strana. Noi ci limitiamo solamente a fare le rilevazioni e trasmetterle agli organi competenti”, dicono dall’Arpa di Trapani. Quello che è certo è che la Sarco, che ricade in una zona industriale ha emesso rumori alti. Ma l’ambiguità, e il paradosso, sta nel fatto che i rumori sono alti, ossia superano il limite stabilito per legge, solo se misurate nelle zone abitate. Ma la Sarco infatti insiste sulla zona industriale. Allora? In una zona industriale si può creare decisamente più casino rispetto a una zona residenziale. Quindi essendo la Sarco in una zona industriale la legge non vieta l’emissioni di rumori alti. Però, come dicevamo, dovrebbe esserci una fascia di rispetto tra una zona industriale e una residenziale. Questa fascia di rispetto non c’è. E’ un limbo normativo che fa strabuzzare gli occhi a tutti i tecnici che leggono i risultati della perizia. Ora tutti questi risultati sarebbero stati portati agli organi competenti (forze dell’ordine, Procura, e Comune di Marsala). L’azienda ha dichiarato che è intenzionata a “portare avanti un rapporto di buon vicinato” con gli abitanti della zona. “Siamo costretti a lavorare di notte perché dobbiamo essere più produttivi davanti a un tipo di rifiuto che ci arriva di scarsa qualità – dice il dott. Spanò, titolare della Sarco - . Abbiamo il paradosso, perché i rifiuti ci arrivano di bassa “qualità” perché i cittadini fanno male la raccolta differenziata. Allora siamo costretti a lavorare anche di notte. La gente fa male la differenziata, costringendoci a lavorare di notte e poi si lamenta perché non dorme”. In questi mesi anche i vigili urbani hanno attenzionato la zona, sollecitati anche dagli abitanti. Tutto ciò la scorsa settimana. Adesso, dopo aver ricevuto l'ennesima segnalazione dagli abitanti della zona, appena abbiamo chiamato i vigili urbani, l'Arpa e l'azienda, d'improvviso il rumore notturno è calato. Cosa non fa il giornalismo....



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