Qualcuno aveva anche messo le mani avanti. Era stato il dirigente Gianfranco D'Orazio, qualche mese fa: con una determina aveva detto all'Amministrazione Comunale che le cose si potevano mettere male, e che era necessario trovare un avvocatone esperto in diritto amministrativo (ramo "opere bloccate") per pararsi il colpo rispetto ad un eventuale ricorso della società Myr per il blocco dei lavori al porto di Marsala. Era il 5 Dicembre 2012. E infatti la botta è arrivata, e che botta: otto milioni di euro di richiesta di risarcimento danni. I motivi di una richiesta così alta sono documentati nelle pagine del ricorso al Tar presentato dall'azienda, in una vicenda che sta facendo ormai il giro d'Italia. Nei media si parla di cattiva burocrazia, ma in realtà bisogna anche capire se ci sono state intenzioni politiche dietro quello che, di fatto, nelle carte presentate, appare come un boicottaggio del progetto. La Myr è ferma dal 2011. Il 5 Aprile il Comune di Marsala aveva aggiudicato alla società la gara, prevista dalla legge Burlando, per la realizzazione della marina di Marsala. Poi, nel 2012, il cambio di amministrazione, e il Comune che cambia idea: il progetto della Myr non va più bene. Massimo Ombra è il fratello di Salvatore Ombra, imprenditore, che ha sfidato alle elezioni, perdendo al ballottaggio, l'attuale Sindaco di Marsala, Giulia Adamo. Il termine per la valutazione del complesso iter procedurale per l'avvio dei lavori doveva concludersi il 4 Luglio 2012. E' per questo che la Myr calcola anche il danno in 2001 euro al giorno - secondo una perizia allegata al ricorso - a partire da quella data. Per ora siamo a circa 650.000 euro, ed è una cifra che è destinata ad aumentare ogni giorno. Chi pagherebbe questa somma? Il Comune di Marsala, principalmente, ma non solo. Il ricorso infatti è rivolto a tutti gli enti che avrebbero dovuto garantire la celerità del procedimento: i dipartimenti regionali di Urbanistica ed Infrastrutture, il Genio Civile Opere Marittime, il Genio Civile di Trapani e la Soprintendenza di Trapani. Proprio il Genio Civile Opere Marittime è responsabile del progetto della messa in sicurezza del porto di Marsala sponsorizzato dal Sindaco Adamo, un progetto da 50 milioni di euro, sul quale sta indagando la Procura di Trapani per un caso di falso emerso negli studi sulla presenza di posidonia che sarebbero stati camuffati ad arte. Ma, al di là delle inchieste giudiziarie, nel progetto della messa in sicurezza c'è un grosso punto interrogativo perchè non si capisce chi, come e quando debba finanziarlo. Ombra inoltre, ha accusato più volte il Genio Civile di essere in posizione di conflitto, perchè progettista da un lato e valutatore di un progetto parzialmente contrapposto dall'altro. Insomma, un bel garbuglio. Il progetto proposto dalla Myr prevede (o prevedeva...) 1000 posti per yacht fino a 75 metri di lunghezza, ed un investimento complessivo di circa 68 milioni di euro,che prevedevano anche la messa in sicurezza del porto stesso.
Dal Comune di Marsala tutto tace. Ieri non c'è stata nessuna reazione ufficiale da parte dell'Amministrazione. Come in un mondo parallelo, l'unico comunicato stampa dell'Amministrazione dopo che le agenzie avevano battuto la notizia del ricorso riguarda l'ennesima nonnina centenaria in città. Anche il vicesindaco Antonio Vinci, intervenuto al Volatore di Rmc 101, non ha voluto commentare la notizia: "Sono a Palermo e l'ho appresa da voi. Mi sembra una richiesta incredibile - ha detto - ma il Comune di Marsala saprà tutelarsi".